Il sedicente Stato islamico ha perpetrato in Siria “crimini di guerra e crimini contro l’umanità” e i comandanti dell’Is “sono individualmente e penalmente responsabili per questi reati”. Lo afferma la Commissione di inchiesta dell’Onu sulla Siria in un rapporto reso noto ieri a Ginevra. Intanto in Iraq e Siria proseguono gli scontri: una fonte del ministero della difesa di Bagdad fa sapere che l’esercito ha liberato la città strategica di Baiji dalla presenza dei jihadisti. Il servizio di Paolo Ondarza per la Radio Vaticana:
Crimini di guerra e contro l’umanità commessi in modo deliberato e calcolato. Il rapporto della Commissione Onu di inchiesta sulla Siria li imputa all’Is sulla base di 300 testimonianze raccolte tra profughi e abitanti delle zone a rischio. Il sedicente Stato Islamico è accusato di aver istituito un sistema di comando e controllo al cui vertice assoluto è l’autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi: migliaia i siriani reclutati, ma la leadership resta dominata da combattenti stranieri. Nelle zone conquistate, il gruppo estremista esercita un controllo totale e le libertà più elementari sono negate con indottrinamenti, torture, decapitazioni , lapidazioni ai danni di uomini, donne e bambini. Presi di mira in particolare i cristiani, gli sciiti ed i curdi.
Denunciata inoltre la vendita come schiave sessuali di donne yazide rapite in Iraq. Sul terreno intanto si combatte: 35 i raid condotti in due giorni su Iraq e Siria dalla coalizione internazionale a guida Usa.
L’esercito iracheno annuncia poi di aver ripreso il controllo di Baiji, sede della più grande raffineria del paese. Respinta inoltre dai peshmerga curdi un’offensiva dell’Is a ovest della città settentrionale di Kirkuk. Il Califfato invece rivendica l’attacco contro un’unità navale avvenuto mercoledì contro un’unità navale al largo di Damietta, 200 km a nord del Cairo.
Infine l’Intelligence americana nega che al momento vi sia un’alleanza tra Is e Al Qaida.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana