Roma, 3 feb. (askanews) – Ora serve unità, per poi “andare oltre” e formare un governo politico. In una fase di crisi, istituzionale e partitica, l’invito è alla compattezza, per guardare agli interessi dei cittadini. La nomina di Mario Draghi a formare un governo viene accolta con “soddisfazione” dal Vaticano (ricordiamo che l’ex governatore della Bce è stato nominato da Papa Francesco membro dell’Accademia delle Scienze Sociali) e dal mondo dei gesuiti, visto il suo legame con la Compagnia di Gesù.
Draghi infatti da giovane ha frequentato il prestigioso Liceo Massimiliano Massimo all’Eur, a Roma, e ha mantenuto diverse relazioni con gesuiti. A parlare ad askanews è padre Antonio Spadaro, gesuita, direttore di Civiltà Cattolica. “Certamente quello a cui abbiamo assistito è stato un momento di crisi non solo di governo ma della politica.
L’Italia sta vivendo un momento difficile e per uscire da questo pantano in cui ci siamo trovati, il presidente della Repubblica ha fatto ricorso a una risorsa importante della nostra democrazia, Mario Draghi. È stato protagonista di una delle fasi più complesse della storia recente della nostra Europa, il suo servizio come presidente della Bce è stato decisivo per salvare l’Unione economica e monetaria.
Una persona che ha tanta stima sia nel nostro Paese che in Europa e ha assolto il suo mandato in maniera molto rigorosa ma allo stesso tempo creativa, cioè è stato capace di prendere decisioni innovative e audaci ma sempre sulla base di analisi rigorose. È una persona molto seria capace di aggregare anche forze politiche diverse sulla base di un progetto”.
Per padre Spadaro, dunque, il momento attuale potrebbe essere considerato di “transizione”, per poi arrivare a un governo più prettamente politico. “Chiaro che l’ideale per la nostra Italia è avere un governo politico, viviamo una fase di crisi della politica e anche dei singoli partiti. C’è una questione di identità dei singoli partiti: forse questa fase risulta essere necessaria per poi andare oltre. In questo senso la figura di Mario Draghi mi sembra rappresenti una certezza capace di affrontare le grandi questioni come ha detto lui stesso: vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, rispondere alle esigenze dei cittadini e rilanciare il Paese”. Unità è la parola su cui Draghi punta.
“Ha fatto riferimento, Draghi, al confronto che avrà con i partiti e al dialogo con le forze sociali. Chiaramente il desiderio è che emerga in questo momento così difficile e grave una unità. Mattarella ha espresso con grande lucidità i motivi per cui in questo momento non si può andare ad elezioni, o meglio ha detto con chiarezza che le elezioni sono un elemento fondamentale della democrazia, ma ha esposto anche i motivi per cui non è il momento più propizio per le urgenze alle quali il paese deve rispondere.
La nostra speranza è che emerga unità e con questa unità anche la capacità di dare risposta responsabile e positiva al presidente della Repubblica”.
Servizio di Serena Sartini Montaggio di Alessandra Franco
Immagini di askanews