RIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTO SABATO – Michea, contemporaneo di Isaia e che ha svolto il ministero profetico nel regno di Giuda, si scaglia in maniera forte e decisa contro chi abusa del proprio potere per compiere cattiverie. Su costoro incombe la minaccia divina. Poiché il Signore non sopporta la sopraffazione. Le parole del profeta sono attuali. Quanta ingiustizia subiscono i poveri a causa della prepotenza dei grandi! Il giudice supremo non lascia nella fossa il suo consacrato. In maniera misteriosa lo conduce verso i pascoli di vita eterna. Fermiamo la mano dei superbi con la forza della preghiera. Invochiamo l’aiuto del Signore affinchè possa esaudire le nostre ardenti suppliche.
Al desiderio di sopprimere Gesù fa riscontro il suo costante tuffarsi tra le necessità della gente. Matteo cita Isaia per delineare in lui la figura del Servo sofferente di Dio, incaricato di annunziare la giustizia, di difendere ogni più piccolo valore umano e raccogliere in sé le speranze di tutti. San Girolamo commentando il brano evangelico, dice: “Chi non tende la mano al peccatore, chi non porta il fardello del suo fratello: ecco chi spezza la canna infranta! Chi disprezza una scintilla di fede nei piccoli: ecco chi spegne il lucignolo fumigante! Questo Gesù non l’ha mai fatto: egli è venuto per salvare quello che era perduto”. Ancora oggi tanti “alter Christus” sono perseguitati a causa del Vangelo. I mezzi a disposizione sono tanti: dalla diffamazione alla delazione, dalla calunnia agli attentati, dalla pallottole di carta a quelle di piombo, dalle insinuazioni all’isolamento. Noi da che parte vogliamo stare? a cura di don Salvatore Lazzara