L’autorità che le madri hanno sui figli è così grande che, anche se questi sono monarchi e hanno dominio assoluto su tutte le persone dei loro regni, mai però le madri possono diventare suddite dei loro figli.
E’ vero che Gesù siede ora in cielo alla destra del Padre, anche come uomo, come spiega san Tommaso, in ragione dell’unione ipostatica con la persona del Verbo, e che ha il supremo dominio sopra tutte le creature, compresa Maria; tuttavia sarà sempre vero che un tempo, quando il nostro Redentore visse su questa terra, volle umiliarsi e sottomettersi all’autorità di Maria, come ci attesta san Luca: « Ed era loro sottomesso » (Lc 2,51).
Anzi, dice sant’Ambrogio, Gesù Cristo, essendosi degnato di fare di Maria sua madre, come figlio era veramente obbligato ad ubbidirle. Perciò Riccardo di san Lorenzo scrive: « Degli altri santi si dice che essi sono con Dio, ma solo di Maria si può dire che ha avuto un privilegio più grande: non solamente di essere stata sottomessa alla volontà di Dio, ma che Dio stesso si sia sottomesso alla sua volontà ».
Lo stesso autore aggiunge: « Mentre delle altre sante vergini si dice che “seguono l’Agnello dovunque egli va” (Ap 14,4), di Maria Vergine può dirsi che l’Agnello seguiva lei su questa terra, poiché, secondo la parola di Luca, “le era sottomesso” (Lc 2,51) ».
Diciamo quindi che se Maria in cielo non può più comandare al Figlio, tuttavia le sue preghiere saranno sempre preghiere di madre, perciò molto potenti per ottenere tutto quello che domanda. San Bonaventura afferma: « Maria ha il grande privilegio di essere potentissima presso suo Figlio». Perché? Proprio per la ragione che abbiamo accennato e che esamineremo a lungo piu avanti: perché le preghiere di Maria sono preghiere di una madre.
Per questa ragione san Pier Damiani dice alla Vergine: « Ti è stata data ogni potenza in cielo e sulla terra. Tu puoi tutto quello che vuoi, poiché ti è possibile sollevare alla speranza della salvezza anche i disperati ».
E aggiunge che quando la Madre va a chiedere per noi qualche grazia a Gesù Cristo – che egli chiama l’altare della misericordia, dove i peccatori ottengono il perdono da Dio -, il Figlio tiene così gran conto delle preghiere di Maria e ha tanto desiderio di accontentarla che, quando ella prega, sembra comandare più che pregare e piu signora che ancella.
Così Gesù vuole onorare la sua cara Madre che lo ha tanto onorato durante la sua vita, accordandole subito tutto ciò che domanda e desidera.
San Germano lo conferma dicendo alla Vergine: « Madre di Dio, tu sei onnipotente per salvare i peccatori e non hai bisogno d’altra raccomandazione presso Dio, poiché sei la madre della vera vita». « Tutti si sottomettono al comando della Vergine, anche Dio »; con queste parole san Bernardino da Siena non esita a dire che Dio esaudisce le preghiere di Maria come se fossero ordini.
Perciò sant’Anselmo così si rivolge a Maria: « Vergine santa, il Signore ti ha innalzato a tal punto che con il suo favore puoi ottenere tutte le grazie possibili ai tuoi devoti » io, poiché, come dice Cosma Gerosolimitano, « la tua protezione è onnipotente ».
Sì, riprende Riccardo di san Lorenzo: « Secondo tutte le leggi la regina deve godere degli stessi privilegi del re. Perciò, avendo il figlio e la madre la stessa autorità, dal Figlio onnipotente la Madre è stata resa onnipotente ».
In tal modo, dice sant’Antonino, Dio ha posto tutta la Chiesa non solamente sotto il patrocinio, ma anche sotto il dominio di Maria. Dovendo dunque avere la madre la stessa potestà che ha il figlio, a ragione, da Gesù, che è onnipotente, Maria è stata resa onnipotente. Resta però il fatto che, mentre il Figlio è onnipotente per natura, la Madre è onnipotente per grazia. Infatti il Figlio non nega alla Madre niente di quanto ella gli chiede, come fu rivelato a santa Brigida.
La santa udì un giorno Gesù che parlando con Maria le disse: « Madre mia, tu sai quanto ti amo; perciò chiedimi quello che vuoi, perché qualsiasi tua domanda non può non essere esaudita da me ». E Gesù ne spiegò mirabilmente la ragione: « Poiché non mi hai negato nulla sulla terra, non ti negherò nulla in cielo ».
Come se avesse detto: « Madre, quando eri sulla terra non hai negato niente per amor mio; ora che sono in cielo è giusto che io non neghi niente di quello che tu mi chiedi ». Si dice dunque che Maria è onnipotente nel modo che può intendersi di una creatura, la quale non può possedere un attributo divino.
Ella è onnipotente perché con le sue preghiere ottiene tutto quello che vuole. Con ragione, dunque, o nostra grande avvocata, san Bernardo ti dice: « Se tu lo vuoi, tutto avverrà ». E sant’ Anselmo: « Qualunque cosa tu voglia, o Vergine, è impossibile che non avvenga ». Basta che tu voglia innalzare il peccatore più perduto a un’ alta santità, da te dipende il farlo. A tale proposito il beato Alberto Magno fa parlare così Maria: « Io debbo essere pregata di volere; perché se voglio, è necessario che avvenga ». San Pier Damiani riflette su questa grande potenza di Maria e, pregandola di aver pietà di noi, le dice: « Ti sospinga la tua indole pietosa, la tua potenza; perché quanto più sei potente, tanto più devi essere misericordiosa ».
Maria, cara avvocata nostra, poiché hai un cuore così pietoso che non sa guardare i miseri e non compatirli e hai presso Dio un potere tanto grande da salvare tutti quelli che difendi, dégnati di difendere la causa anche di noi miserabili che in te riponiamo tutte le nostre speranze. Se non ti commuovono le nostre preghiere, ti spinga almeno il tuo cuore benigno, ti spinga almeno la tua potenza, poiché Dio te ne ha tanto arricchito affinché quanto più sei potente nel poterci aiutare, tanto più tu sia misericordiosa nel volerci aiutare. Di ciò ci assicura san Bernardo: « Maria èimmensamente ricca in potenza e in misericordia e come la sua carità è onnipotente, così è pietosa nel compatirci e ce lo mostra continuamente con gli effetti ». Fin da quando Maria viveva su questa terra, il suo unico pensiero, dopo la gloria di Dio, era di aiutare i miseri e fin da allora sappiamo che godette il privilegio di essere esaudita in tutto ciò che chiedeva.
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