Padre Amorth diceva: «Io paura di Satana? È lui che deve avere paura di me: io opero in nome del Signore del mondo. E lui è solo la scimmia di Dio.»
Nasce a Modena il 1 maggio 1925, da una famiglia profondamente legata al cattolicesimo e all’Azione Cattolica, fu membro della FUCI. A soli 18 anni entrò a far parte dei partigiani cattolici della Brigata Italia di Ermanno Gorrieri, col soprannome “Alberto”, e divenne presto vice comandante di piazza a Modena e comandante del 3º Battaglione della 2ª Bgt Italia.
A 20 anni, concluso il conflitto, gli fu conferita la Croce di guerra al valor militare e a 22 anni, nel 1947, fu nominato vice delegato nazionale dell’allora presidente dei Movimenti giovanili della Democrazia Cristiana, Giulio Andreotti. Allora era legato al gruppo politico di Giorgio La Pira, Giuseppe Dossetti, Amintore Fanfani e Giuseppe Lazzati.
«Si votava fin dall’inizio alla lotta clandestina di resistenza dimostrandosi sagace organizzatore, intelligente informatore, ardito combattente. Tre volte catturato, riusciva con grande abilità a riconquistare la libertà e, benché minacciato di morte, persisteva impavidamente nella sua attività, contribuendo efficacemente alla vittoria. – Pianura Modenese, 8 settembre 1943 – 30 aprile 1945.»
Laureato in giurisprudenza un giorno chiede al fondatore della società San Paolo don Giacomo Alberione che cosa possa volere Dio da lui: “Io volevo che Dio mi dicesse cosa fare, invece grazie a lui ho capito che dovevo decidere io. Però Dio è intervenuto e un giorno don Alberione mi ha detto: «Celebrerò la Messa per te domani mattina». E dopo la Messa mi ha comunicato: «Che entri in San Paolo!». Entrò quindi a far parte della congregazione nel 1947, ordinato presbitero il 24 gennaio 1954 a Roma dall’allora vescovo di Norcia Ilario Roatta.
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Pubblicò molti articoli sulla rivista cattolica Famiglia Cristiana. Appassionato di mariologia, assunse la direzione del mensile Madre di Dio. È stato un membro della Pontificia accademia mariana internazionale.
Dal 1986 divenne sacerdote esorcista nella diocesi di Roma, per mandato del cardinale vicario Ugo Poletti. Si è formato alla scuola di padre Candido Amantini, il quale per molti anni era stato il più autorevole esorcista della Scala Santa a Roma. Collaborava con diversi medici e psichiatri italiani. Vista la grande scarsità di esorcisti comincia a riunirli fino a fondare l’Associazione degli esorcisti la cui opera ritiene sia merito della Madonna che pare gli abbia aperto anche le porte dei vescovi più ostinati e reticenti.
“Mi sono raccomandato alla Madonna: «Proteggimi sotto il tuo manto e lì sto al sicuro!». E più volte il demonio mi ha detto: «A te non possiamo fare niente perché sei troppo protetto!».”
Il quotidiano comunista Liberazione riferisce che don Amorth avrebbe effettuato circa 70.000 esorcismi dal 1986 al 2007. Lo stesso padre Amorth in un’intervista al giornale britannico Sunday Telegraph del 2000 riferisce di oltre 50.000 interventi effettuati. Nella stessa intervista Amorth afferma che molti di essi hanno richiesto solo pochi minuti, altri invece diverse ore.
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Nel 1990 fondò l’Associazione internazionale degli esorcisti, di cui è stato presidente fino al 2000, sebbene sia rimasto presidente onorario fino alla morte. Conduceva la trasmissione radiofonica Racconti di un esorcista – il titolo riprendeva un suo noto libro – su Radio Maria.
Riguardo gli esorcismi disse: “…a volte ci sono delle liberazioni provvisorie: il demonio se ne va temporaneamente, sperando che la persona un po’ per volta torni ad allontanarsi dalla Chiesa e, magari, si dia a una vita di peccato per poi riacciuffarla. E in questo caso è peggio di prima!”
“…Padre Candido me l’ha sempre detto: «Non si aspetti di vedere che alla fine dell’esorcismo il demonio se ne va via e così tutti contenti: non se lo aspetti! Va via solo quando ha stabilito il Signore! È Lui che ha i suoi piani, è Lui che fa!».”
Nel 2013 il regista Giacomo Franciosa ha realizzato un documentario dedicato alle attività di Gabriele Amorth, intitolato Amorth, l’esorcista.
Ricoverato per alcune settimane per complicazioni polmonari presso l’ospedale della Fondazione Santa Lucia a Roma, si spegne il 16 settembre del 2016 all’età di 91 anni.
“Vi farò la benedizione che io chiamo di padre Candido, perché ce la scambiavamo sempre io e lui: «Che il Signore Gesù sia sempre con te. Cammini davanti a te per guidarti, stia dietro di te per proteggerti, dimori dentro di te per custodirti, sia sopra di te per illuminarti. Amen».”
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