A diciassette anni, in seconda liceo, ho conosciuto don Giacomo Alberione, il fondatore della Famiglia Paolina. Gli ho chiesto: «Ma insomma, che cosa vuole il Signore da me?». Io volevo che Dio mi dicesse cosa fare, invece grazie a lui ho capito che dovevo decidere io. Però Dio è intervenuto e un giorno don Alberione mi ha detto: «Celebrerò la Messa per te domani mattina». E dopo la Messa mi ha comunicato: «Che entri in San Paolo!». Nel 1947 sono entrato in congregazione, nel 1954 sono diventato sacerdote e nel 1986 esorcista.
UNA CHIAMATA INASPETTATA
Un pomeriggio del giugno di quell’anno (1986, ndr) mi venne in mente: «Questo pomeriggio non ho niente da fare, vado a trovare il cardinal Poletti e lo tengo allegro!». Andai a casa sua, mi venne ad aprire lui… si chiacchierò… nel discorso si venne a cadere su padre Candido Amantini, esorcista alla Scala Santa, che io conoscevo. «Lei conosce padre Candido?», mi chiese. «Sì!». «Malato com’è, ha tanto bisogno di un aiuto!». Prese un foglio e si mise a scrivere la nomina a esorcista. E io a dire: «Ma lei mi conosce, sa che sono un burlone, un buono a niente, solo a fare scherzi e monellerie…». Niente da fare! Mi sono accorto che non c’era proprio niente da fare! Allora mi sono raccomandato alla Madonna: «Proteggimi sotto il tuo manto e lì sto al sicuro!». E più volte il demonio mi ha detto: «A te non possiamo fare niente perché sei troppo protetto!».
Sono protetto sotto il manto della Madonna! È così che nell’86 sono diventato esorcista.
LA MADONNA FACEVA TUTTO
Poi mi sono accorto che non potevo fare l’esorcista e il direttore di Madre di Dio (il mensile mariano della San Paolo, ndr); allora mi sono dimesso dalla direzione. Le cose erano maturate in modo che non c’era difficoltà a sostituirmi. E quindi mi sono dedicato esclusivamente agli esorcismi.
Mi sono accorto della terribile scarsità di esorcisti: ho scritto quel primo libro che è stato un boom (anche qui è stata la mano di Dio, perché è un libro che non vale niente, c’è solo l’abc): è uscito nel ’91 e va ancora adesso, è alla 21esima edizione, ed è tradotto in 28 lingue… Poi ho scritto altri libri, ho iniziato a riunire gli esorcisti e ho fondato l’Associazione degli esorcisti, che prima non c’era.
Anche per questo lavoro ho visto che la Madonna faceva tutto, perché trovavo le porte aperte; e anche vescovi che in un primo tempo erano assolutamente contrari hanno nominato esorcisti. Ce ne sono ancora di duri, però tante cose sono state fatte.
Secondo monsignor Balducci, quando io ho incominciato gli esorcisti in Italia erano sì e no una ventina; adesso saranno 300 o anche di più: non esiste un elenco, bisognerebbe chiedere a ogni diocesi quanti sono.
MARIOLOGO PIÙ CHE ESORCISTA
Oltre ai libri ho scritto articoli, rilasciato interviste a non finire e così sono diventato noto come esorcista, mentre io a dire il vero sono mariologo… mariologo e non mariuolo come qualcuno mi ha battezzato! La mia materia è la mariologia, io sto attaccato alla Madonna, sto attaccato alla sua sottana anche se adesso non so se potrò continuare o no; sarà come il Signore vorrà!
Quando sono diventato esorcista erano già 32 anni che ero prete… Non c’è stato un cambiamento reale in me, c’è stato un approfondimento, questo sì. Un approfondimento sulla misericordia di Dio, sulla sua bontà, sulla sua magnanimità e, perbacco, sulla sua potenza! Dice san Giovanni: «Gesù è venuto per distruggere le opere di Satana», e io l’ho visto all’opera! Ho anche toccato con mano la protezione di Dio e della Madonna.
Non ho nulla da aggiungere, mi sembra di essermi svuotato. Ringraziamo il Signore, ringraziamo il Signore e preghiamolo. Preghiamolo sempre! Tutto avviene per misericordia di Dio.
LA PREGHIERA DI BENEDIZIONE
Ho tanta fiducia che il nostro Dio ci ama immensamente e che la caratteristica principale del suo amore è quella di essere misericordioso così come insegna santa Teresina: è un amore misericordioso.
Più c’è miseria e più s’inchina per risollevare. Io dico al Signore tante volte: «Sei Padre, sei Dio Padre, sei buono, sei gentile, sei umile, ti abbassi, hai sacrificato tuo Figlio in croce».
Vi farò la benedizione che io chiamo di padre Candido, perché ce la scambiavamo sempre io e lui: «Che il Signore Gesù sia sempre con te. Cammini davanti a te per guidarti, stia dietro di te per proteggerti, dimori dentro di te per custodirti, sia sopra di te per illuminarti. Amen».
IL RICORDO: «IL SUO AMORE PER MARIA ERA SMISURATO»
«La sua vita era scandita dalla Messa e dalla preghiera, soprattutto dal Rosario. Ne diceva tanti ogni giorno. Il suo amore per Maria era smisurato». A suor Francesca Corraine scappa una lacrima riandando indietro nel tempo, quando seguiva quotidianamente lo stato di salute di don Amorth. La religiosa, infermiera delle Pie Discepole del Divin Maestro, opera nella comunità-infermeria dei Paolini a Roma, dove don Amorth ha risieduto negli ultimi anni. L’attività esorcistica di don Gabriele comportava anche un superlavoro per alcuni suoi confratelli. Fra questi fratel Mario Izzo, che nella sede romana dei Paolini svolge tra gli altri l’incarico di postino interno. «Ogni giorno arrivavano tantissime lettere per lui, minimo una decina al giorno. E rispondeva a tutte! Come facesse, non lo so…». «Aveva sempre una buona parola per chi veniva a trovarlo, specialmente per le persone che soffrivano di mali spirituali», conferma suor Francesca.
(Stefano Stimamiglio).
Foto di Michele Palazzi/Contrasto
Fonte credere.it
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