Padre Candido Amantini, nasce il 31 gennaio 1914 a Santa Fiora Bagnolo a pochi chilometri di distanza da Grosseto, alle falde del monte Amiata. Otto giorni dopo la nascita viene battezzato con i nomi di Eraldo, Ulisse e Mauro nella chiesa parrocchiale del suo paese natale e ancora bambino come era usanza in quegli anni riceve anche la cresima da Mons. Giuseppe Angelucci.
La sua famiglia non naviga nell’oro, infatti suo padre è un semplice fabbro e gestisce un piccolo negozio di sale e tabacchi, tuttavia sia a lui che ai suoi tre fratelli non manca mai il necessario. Il piccolo Eraldo ha un’intelligenza brillante, va molto bene a scuola, è un bambino particolarmente buono e generoso e manifesta avere molte doti: suona il flicorno tenore, entra a far parte infatti della banda musicale del paese, dipinge, ha un interesse per la religione e volentieri fa il chierichetto assistendo il parroco anche quando si reca a far visita ai malati. Il 26 ottobre 1926 a soli dodici anni Eraldo fa il suo ingresso nel seminario minore dei padri passionisti al Santuario Madonna delle grazie a Nettuno, dove frequenta le scuole medie e dopo aver conosciuto questi strani religiosi così zelanti che portano un grande cuore sormontato da una croce sul petto, durante una missione popolare nel suo paese, si sente come rinascere e il suo cuore si riempie di grande entusiasmo. Il 23 ottobre 1929 inizia l’ anno di noviziato e veste l’abito passionista ricevendo il nome di confratel Candido dell’Immacolata nel “Ritiro san Giuseppe” sul Monte Argentario, suo maestro di noviziato è – anche se solo per quattro mesi, in quanto poi ammalatosi gravemente gli succederà quello che fino a quel momento era stato il vice-maestro p. Isidoro di san Paolo della croce, anche lui di alta levatura spirituale – il padre Nazareno Santolini, morto in concetto di santità e di cui è in corso la causa di beatificazione. Dopo gli studi filosofici e teologici a Vinchiana-Ponte a Moriano (Lu) emette la professione solenne a Lucca. A Roma al Santuario della Scala Santa consegue la licenza in teologia e dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 13 marzo 1937 per le mani del Cardinal Vicario Marchetti Selvaggiani, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, consegue anche la licenza in Sacra Scrittura. Padre Candido è un uomo di grande vita interiore e di una spiritualità molto ricca che si intensifica sempre di più nel corso della sua vita, abbiamo visto infatti come fin da piccolo ha sempre avuto una certa inclinazione alle cose di Dio: il servizio all’altare, una certa sensibilità verso i sofferenti, la preghiera, uno spiccato interesse per la religione…possiamo dire che nel piccolo Eraldo sono già presenti dei germi di santità. Un ruolo importante per il suo cammino di santificazione, l’ha avuto il Padre Nazareno Santolini, infatti non è stato per lui soltanto maestro di noviziato per qualche mese, ma un autentico modello di vera santità. Padre nazareno era definito da tutti “il maestro”, in quanto questa fu la sua missione principale che realizzò con grande amore e dedizione per molti anni, fu impegnato per quasi quarant’anni nell’ambito educativo e per ventinove come maestro dei novizi. Su Padre Nazareno si dice che: « Lui è lezione viva, con il suo comportamento. Testimone luminoso. Maestro credibile della identità passionista. Artista dello spirito. Plasmatore di anime. Padre affettuoso. Ha un forte ascendente sui giovani che si aprono a lui con fiducia. Sa ascoltarli con interesse, accostarli con amore, intuirne i problemi. Parco nelle parole, occhio limpido e scrutatore gli basta uno sguardo per dire e far capire tante cose. Non c’è sacrificio che lo fermi. Passa delle notti a pregare inginocchiato sul nudo pavimento… Vuole che i novizi mettano Gesù crocifisso al centro della propria vita, insegna lo spirito di preghiera, l’abbandono alla volontà di Dio, l’amore alla solitudine, la vita comunitaria serena e gioiosa, l’amore per la salvezza delle anime». Ad ogni modo, in questo anno di noviziato di fondamentale importanza per una vita religiosa autentica e ben equilibrata, il giovane novizio Candido dell’Immacolata passa le giornate tra meditazioni, esami di coscienza, studi di ascetica e mistica, il divino ufficio e la santa messa. Ogni giorno dopo la meditazione mattutina partecipa anche al “capitolo dei novizi” dove essi condividono le proprie esperienze di meditazione e a cui segue l’istruzione di ascetica e mistica del maestro. Dopo esser divenuto sacerdote, Padre Candido insegna teologia e Sacra Scrittura ai suoi confratelli in diversi conventi per almeno una quindicina di anni, ma ciò a cui si dedica principalmente nella sua vita è la direzione spirituale, l’ascolto delle confessioni e il delicato ministero di liberazione e guarigione per più di un trentennio alla Scala Santa dal 1961 al 1991. Nella vita di Padre Candido c’è stato un incontro in particolare che lo ha segnato profondamente: un giorno Padre Alessandro Coletti anche lui passionista che era stato alunno di Padre Candido e che successivamente venne mandato nella casa di Arezzo venne a Roma per risolvere alcune faccende e si incontrò col servo di Dio nella casa dei ss. Giovanni e Paolo al Celio. Padre Alessandro vede Padre Candido pallido e insofferente, il servo di Dio gli parla delle emicranie di cui soffre da tempo e che non lo lasciano risposare in pace nemmeno la notte, così Padre Alessandro gli dà subito una benedizione e da quel momento lo libera da questi dolori così fastidiosi. Padre Candido fortemente impressionato per l’accaduto si interessa al ministero che Padre Alessandro svolge, così passa alcuni periodi con lui ad Arezzo e si prepara per il delicato ministero di esorcista. Decine di persone disperate e sofferenti cominciano ad andare da Padre Candido, e fin dalle due del mattino si mettono in coda fuori il portone del convento della Scala Santa fino alle tre, per poter partecipare alla messa delle sette e ricevere da lui una parola di consolazione, un consiglio spirituale, una benedizione. Padre Candido ha diversi doni mistici: ad esempio un particolare carisma di discernimento, gli basta fissare lo sguardo di una persona seppur da una semplice foto per capire di cosa ha realmente bisogno, ha una calma fuori dal comune che mantiene sempre nonostante tutto quello che gli possa accadere…calma che mantiene anche durante gli esorcismi mentre riceve tra le grida sputi, minacce, insulti, ha poi anche una grande sobrietà, umiltà, semplicità, un certo distacco da tutto e da tutti, una grande sete di Dio, un forte carisma di preveggenza…tutte caratteristiche di un’anima veramente mistica, che vive immersa in Dio.
Non mancano i dispetti di chi è invidioso di questa santità…a volte scendendo le scale nel cuore della notte per andare in chiesa a pregare, si sente chiudere la bocca con un pezzo di scotch e spesso subisce molestie da parte del maligno, ad esempio si trova improvvisamente con tutte le luci spente, completamente al buio, oppure gli spariscono oggetti, strani rumori nella sua camera . Tutta la sua vita è una marcia verso la santità da quando bambino riceve i principi della fede dalla sua famiglia e dopo aver servito la messa accompagna il parroco a far visita ai sofferenti, a quando dodicenne ha il coraggio di lasciare la sua casa per diventare un passionista, a quando vive l’anno di noviziato sotto la guida di Padre Santolini, a quando è stato insegnante di teologia e sacra scrittura ben voluto e ricercatissimo da tutti, a quando approda alla Scala Santa dove rimane fino alla fine della sua vita accogliendo i disperati e liberando dal maligno tante persone che non riuscivano più a condurre una vita normale perché colpiti nella salute, nelle relazioni, nel lavoro, nell’affettività. Proprio svolgendo questo ministero di consolazione e liberazione, il cammino di santità di Padre Candido giunge alla sua piena maturazione. Il 22 settembre 1992 ultimo giorno della sua vita terrena lo passa pregando, profondamente unito con il Signore tra dolori e tentazioni e muore dopo un dura lotta spirituale sostenuto dalla vicinanza e dalla preghiera di alcuni confratelli, e figli spirituali che gli si stringono attorno e soprattutto dall’Immacolata di cui porta il nome ed è stato sempre figlio devotissimo. Ora, dopo aver lavato le sue vesti nel Sangue dell’Agnello ed esser passato per la grande tribolazione, dopo essersi conformato a Cristo crocifisso e aver ridonato la gioia a tante persone che vivevano nella morte, continua dal cielo ad intercedere per tanti bisognosi che ancora ricorrono a lui con grande fiducia. San Pio da Pietrelcina disse che «Padre Candido è un sacerdote secondo il cuore di Dio», cioè riflesso del cuore di Cristo…un sacerdote santo!!!
Alessandro Mariotti
della Congregazione del Preziosissimo Sangue.
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