Continua la strage dei sacerdoti. Ieri in Vietnam, scrive Stefano Vecchia sull’edizione di oggi del quotidiano dei Vescovi Avvenire, nella città di Bien Hoa, si sono celebrati nel monastero domenicano di san Martino de Porres le esequie del frate dominicano aggredito il 29 gennaio a coltellate mentre stava amministrando il sacramento della confessione.
Subito dopo la cerimonia il religioso domenicano è stato sepolto nel cimitero del suo ordine.
Al momento sono ancora incerte le ragioni che hanno portato alla morte di padre Joseph Tran Ngoc Thanh, quarantenne, che era stato ordinato sacerdote nel 2019 ed era impegnato nelle attività pastorali della parrocchia di Sa Loong, provincia di Kon Tum, nel Vietnam centrale.
Il religioso è stato accoltellato a morte il 29 gennaio. Arrestato un sospettato, secondo la polizia un tossicodipendente
Ricoverato d’urgenza dopo l’aggressione in cui è stato colpito da molte coltellate, il sacerdote è deceduto in ospedale poche ore dopo. Mentre si indaga ancora, per l’aggressione è stato arrestato un sospettato che la polizia ha descritto come tossicodipendente.
A UcaNews un esponente dell’ordine religioso ha parlato di una «grave perdita per la Chiesa locale e per i dominicani».
Durante il servizio funebre nella diocesi di Kon Tum, prima del trasferimento della salma a Bien Hoa, il vescovo monsignor Aloisius Nguyen Hung si è detto profondamente addolorato per la morte improvvisa del sacerdote avvenuta, per di più, durante un periodo considerato festivo in Vietnam per la vicinanza con la ricorrenza del Tet, il capodanno lunare.
Il carattere molto disponibile e gentile di padre Joseph è stato sottolineato anche dal confratello padre Paul Cao Thang, che ha ricordato l’impegno prioritario per i gruppi etnici presenti nella diocesi di Kon Tum che copre la provincia omonima e quella vicina di Gia Lai.
Un sacrificio, ha indicato, che deve essere di stimolo ai fedeli per impegnarsi a combattere il male.
E nel quasi silenzio del mondo, la strage continua.