Pubblichiamo l’articolo di riflessione a firma di Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria.
Cari amici,
il Cielo è la mèta a cui dobbiamo tendere. Il Paradiso è quel golfo di luce verso il quale la barca della nostra vita deve navigare, è il traguardo del pellegrinaggio terreno che tutti sono chiamati a fare.
Il Paradiso è sicuramente una mèta da non perdere. Quando l’anima è salva lo è per sempre; quando è persa lo è per sempre. La vita eterna, il Paradiso, il purgatorio e l’inferno sono insegnamenti della Chiesa, sono Verità di fede e come tali vanno insegnati con chiarezza e coerenza a quanto scritto sul Catechismo della Chiesa Cattolica.
L’insegnamento della Chiesa sul Paradiso è alquanto articolato ma bellissimo, fa sempre bene leggerlo perché si tratta di una realtà con la quale abbiamo a che fare. È destino della nostra anima, è il fine della vita. Dio ci ha creato perché potessimo conoscerlo, amarlo e goderlo per sempre in Paradiso.
Coloro che muoiono nella grazia e nell’amicizia di Dio e che sono perfettamente purificati, vivono per sempre con Cristo. Sono per sempre simili a Dio, perché lo vedono «così come egli è» (1 Gv 3,2), «a faccia a faccia» (1 Cor 13,12): «Con la nostra apostolica autorità definiamo che, per disposizione generale di Dio, le anime di tutti i santi morti prima della passione di Cristo […] e quelle di tutti i fedeli morti dopo aver ricevuto il santo Battesimo di Cristo, nelle quali al momento della morte non c’era o non ci sarà nulla da purificare, oppure, se in esse ci sarà stato o ci sarà qualcosa da purificare, quando, dopo la morte, si saranno purificate, […] anche prima della risurrezione dei loro corpi e del giudizio universale — e questo dopo l’ascensione del Signore e Salvatore Gesù Cristo al cielo — sono state, sono e saranno in cielo, associate al regno dei cieli e al paradiso celeste con Cristo, insieme con i santi angeli. E dopo la passione e la morte del nostro Signore Gesù Cristo, esse hanno visto e vedono l’essenza divina in una visione intuitiva e anche a faccia a faccia, senza la mediazione di alcuna creatura». (CCC 1023)
Questa vita perfetta, questa comunione di vita e di amore con la Santissima Trinità, con la Vergine Maria, gli angeli e tutti i beati è chiamata «il cielo». Il cielo è il fine ultimo dell’uomo e la realizzazione delle sue aspirazioni più profonde, lo stato di felicità suprema e definitiva. (CCC 1024)
Vivere in cielo è «essere con Cristo». Gli eletti vivono «in lui», ma conservando, anzi, trovando la loro vera identità, il loro proprio nome: «Vita est enim esse cum Christo; ideo ubi Christus, ibi vita, ibi Regnum – La vita, infatti, è stare con Cristo, perché dove c’è Cristo, là c’è la vita, là c’è il Regno». (CCC 1025)
Nel Paradiso siamo uniti con Cristo, siamo nel cuore stesso della Santissima Trinità, siamo partecipi dell’amore eterno di Dio ma non vanificando noi stessi, bensì conservando la nostra vera identità, la singolarità di ciascuno di noi.
Con la sua morte e la sua risurrezione Gesù Cristo ci ha «aperto» il cielo. La vita dei beati consiste nel pieno possesso dei frutti della redenzione compiuta da Cristo, il quale associa alla sua glorificazione celeste coloro che hanno creduto in lui e che sono rimasti fedeli alla sua volontà. Il cielo è la beata comunità di tutti coloro che sono perfettamente incorporati in lui. (CCC 1026)
Siamo figli nel Figlio, siamo membra del corpo mistico di Cristo, partecipiamo della gloria della Sua Santa umanità. La gioia non è solo della nostra partecipazione con Dio, ma dell’amore di Dio che è partecipato fra di noi e che ci scambiamo fra di noi. Anche la gloria del Cielo non viene detenuta da noi possessivamente, ma la si comunica gli uni agli altri.
Questo mistero di comunione beata con Dio e con tutti coloro che sono in Cristo supera ogni possibilità di comprensione e di descrizione. La Scrittura ce ne parla con immagini: vita, luce, pace, banchetto di nozze, vino del Regno, casa del Padre, Gerusalemme celeste, paradiso: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano» (1 Cor 2,9). (CCC 1027)
Vita, luce, pace, banchetto di nozze, vino del Regno, casa del Padre, Gerusalemme celeste, Paradiso, sono tutte espressioni usate nelle Sacri Scritture per descrivere la vita eterna. San Paolo ci descrive questa realtà incomprensibile a noi pellegrini sulla Terra con questa espressione: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano». Ecco cosa ci aspetta. San Francesco diceva: «È tanto il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto», le sofferenze della vita presente non sono paragonabili alla vita futura. Il Paradiso è una grande grazia ma è anche un merito, una corrispondenza alla grazia.
A motivo della sua trascendenza, Dio non può essere visto quale è se non quando egli stesso apre il suo mistero alla contemplazione immediata dell’uomo e gliene dona la capacità. Questa contemplazione di Dio nella sua gloria celeste è chiamata dalla Chiesa «la visione beatifica»: «Questa sarà la tua gloria e la tua felicità: essere ammesso a vedere Dio, avere l’onore di partecipare alle gioie della salvezza e della luce eterna insieme con Cristo, il Signore tuo Dio, […] godere nel regno dei cieli, insieme con i giusti e gli amici di Dio, le gioie dell’immortalità raggiunta». (CCC 1028)
In Paradiso contempliamo Dio faccia a faccia, senza alcuna mediazione, lo contempliamo in Cristo. Attraverso il Verbo contempliamo il Padre e questo ovviamente è possibile con una grazia speciale, che ci dà la capacità di conoscere direttamente il mistero di Dio Santissima Trinità.
Nella gloria del cielo i beati continuano a compiere con gioia la volontà di Dio in rapporto agli altri uomini e all’intera creazione. Regnano già con Cristo; con lui «regneranno nei secoli dei secoli» (Ap 22,5). (CCC 1029)
Questo è lo straordinario affresco del Paradiso che ci offre il Catechismo della Chiesa Cattolica. In questi tempi in cui la fede viene usata, non testimoniata o insegnata, quanto è importante riprendere in mano gli insegnamenti della Chiesa. I fedeli devono attingere dal Catechismo della Chiesa Cattolica, che dopo la Bibbia è la fonte delle Verità cristiane da tenere sempre a portata di mano.
Anche la Madonna nei Suoi messaggi ci ha parlato molte volte del Paradiso, lo ha chiamato sia “Paradiso” sia “Cielo”, entrambe le espressioni si equivalgono.
Messaggio del 13 novembre 1986: «Cari figli, oggi vi invito tutti a pregare con tutto il cuore e a cambiare, di giorno in giorno, la vostra vita. Specialmente vi invito, cari figli, a incominciare a vivere santamente con le vostre preghiere e sacrifici, perché desidero che ognuno di voi, che è stato a questa fonte di grazia, arrivi in paradiso con il dono speciale che è stato dato a me, cioè la santità. Perciò, cari figli, pregate e cambiate ogni giorno la vostra vita affinché diventiate santi. Io sarò sempre vicino a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 18 dicembre 1986: «Cari figli, di nuovo oggi desidero invitarvi alla preghiera. Quando pregate, voi siete molto più belli: come i fiori che, dopo la neve, mostrano tutta la loro bellezza e tutti i colori diventano indescrivibili. Così anche voi, cari figli, dopo la preghiera mostrate davanti a Dio tutta la bellezza per divenirgli cari. Perciò, cari figli, pregate e aprite il vostro interno al Signore affinché Lui faccia di voi un armonioso e bel fiore per il paradiso. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 ottobre 1987: «Cari figli, oggi desidero invitarvi tutti a far sì che ognuno di voi si decida per il paradiso. Il cammino è difficile per tutti coloro che non si sono decisi per Dio. Cari figli, decidetevi e credete che Dio vi si offre nella sua pienezza. Voi siete invitati, e bisogna che rispondiate all’invito del Padre che vi chiama attraverso me. Pregate, perché nella preghiera ognuno di voi potrà raggiungere l’amore completo. Vi benedico e desidero aiutarvi a far sì che ognuno di voi sia sotto il mio manto materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 aprile 1994: «Cari figli, oggi vi invito tutti a decidervi a pregare secondo le mie intenzioni. Figlioli, invito ciascuno di voi ad aiutarmi a realizzare il mio piano attraverso questa parrocchia. Ora vi invito in modo speciale, figlioli, a decidervi di camminare sulla via della santità. Soltanto così mi sarete vicini. Vi amo e desidero condurvi tutti con me in paradiso. Ma se non pregate e se non siete umili e obbedienti ai messaggi che vi do, non posso aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 settembre 1994: Cari figli, gioisco con voi e vi invito alla preghiera. Figlioli, pregate secondo le mie intenzioni. Le vostre preghiere mi sono necessarie. Per mezzo di esse desidero avvicinarvi a Dio: Lui è la vostra salvezza. Dio mi manda per aiutarvi e per condurvi in paradiso, che è la vostra meta. Per questo, figlioli, pregate, pregate, pregate. Grazie per aver risposto alla mia chiamata»
Messaggio del 25 maggio 1997: «Cari figli, oggi vi invito a glorificare Dio. Che il nome di Dio sia santo nei vostri cuori e nella vostra vita. Figlioli, quando siete nella santità di Dio, Dio è con voi e vi dona la pace e la gioia che vengono da Lui, soltanto tramite la preghiera. Perciò, figlioli, rinnovate la preghiera nelle vostre famiglie e il vostro cuore glorificherà il santo nome di Dio, e il paradiso regnerà nel vostro cuore. Io vi sono vicina e intercedo davanti a Dio per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 agosto 1998: «Cari figli, oggi vi invito ad avvicinarvi ancora di più a me attraverso la preghiera. Figlioli, Io sono vostra Madre, vi voglio bene e desidero che ognuno di voi si salvi e sia con me in paradiso. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate, fin quando la vostra vita diventi preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 novembre 1998: «Cari figli, oggi vi invito a prepararvi alla venuta di Gesù. In modo particolare preparate i vostri cuori. Che la santa confessione sia per voi il primo passo della conversione, e quindi, cari figli, decidetevi per la santità. Che la vostra conversione e la decisione per la santità cominci oggi, e non domani. Figlioli, io vi invito tutti sulla via della salvezza e desidero mostrarvi la strada verso il paradiso. Perciò, figlioli, siate miei e decidetevi con me per la santità. Figlioli, accettate la preghiera con serietà e pregate, pregate, pregate. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 maggio 2006: «Cari figli, anche oggi vi invito a mettere in pratica e a vivere i miei messaggi che vi do. Decidetevi per la santità, figlioli, e pensate al paradiso. Solo così avrete la pace nei vostri cuori che nessuno potrà distruggere. La pace è un dono che Dio vi dà nella preghiera. Figlioli, cercate e lavorate con tutte le forze, affinché la pace vinca nei vostri cuori e nel mondo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 marzo 2007: «Cari figli, desidero ringraziarvi di cuore per le vostre rinunce quaresimali. Desidero incitarvi a continuare a vivere il digiuno con cuore aperto. Col digiuno e la rinuncia, figlioli, sarete più forti nella fede. In Dio troverete la vera pace, attraverso la preghiera quotidiana. Io sono con voi e non sono stanca. Desidero portarvi tutti con me in paradiso, per questo decidetevi ogni giorno per la santità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 aprile 2011: «Cari figli, come la natura dà i colori più belli dell’anno, così anch’io vi invito a testimoniare con la vostra vita e ad aiutare gli altri ad avvicinarsi al mio Cuore Immacolato perché la fiamma dell’amore verso l’Altissimo germogli nei loro cuori. Io sono con voi e prego incessantemente per voi perché la vostra vita sia il riflesso del paradiso qui sulla terra. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 luglio 2018: «Cari figli! Dio mi ha chiamata per condurvi a Lui, perché Lui è la vostra forza. Perciò vi invito a pregarlo e a fidarvi di Lui, perché Lui è il vostro rifugio da ogni male che sta in agguato e porta le anime lontano dalla grazia e dalla gioia alla quale siete chiamati. Figlioli vivete il Paradiso qui sulla terra affinché stiate bene e i comandamenti di Dio siano la luce sul vostro cammino. Io sono con voi e vi amo tutti con il mio amore materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Messaggio del 25 novembre 2021:«Cari figli! Sono con voi in questo tempo di misericordia e vi invito tutti ad essere portatori di pace e d’amore in questo mondo, dove, figlioli, Dio vi invita attraverso di Me ad essere preghiera, amore ed espressione del Paradiso, qui sulla terra. I vostri cuori siano riempiti di gioia e di fede in Dio affinché, figlioli, possiate avere totale fiducia nella Sua santa volontà. Per questo sono con voi perché Lui, l’Altissimo, mi manda tra di voi per esortarvi alla speranza e voi sarete portatori di pace in questo mondo inquieto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
La Madonna ci insegna che possiamo sperimentare la gioia del Paradiso già su questa Terra vivendo in intima comunione con Cristo e ci invita a pregare incessantemente affinché il Cielo sia la mèta a cui desideriamo tendere. La Madonna ci vuole santi e ci vuole in Paradiso con Lei! La gioia del Cielo può essere vissuta e sperimentata attraverso la fatica della purificazione e del pellegrinaggio sulla Terra e che porta anche alla sapienza; quando si è purificati e ricolmi dell’amore di Dio riceviamo anche ciò che Dio è, ovvero la sua luce, la sua sapienza, la sua umiltà, il suo amore, la sua gioia, la sua felicità, il suo coraggio, la sua forza. Noi dobbiamo essere uno specchio pulitissimo nel quale si riflette la bellezza della Vergine Maria e attraverso di Lei possiamo entrare nella comunione della Santissima Trinità che è la mèta della nostra vita.
Da “La Lettura cristiana della cronaca e della Storia”