Padre Livio Fanzaga
Riportiamo un’intervista a Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, pubblicata su Il Giornale il 29/06/2009 e realizzata da Giancarlo Perna
«Famiglia operaia molto religiosa. A quattordici anni, finite le Commerciali, papà si aspettava che lavorassi. Ma conobbi un missionario in Cina e volli fare lo stesso. Andai in seminario a Finale Ligure e per nove anni non sono più tornato a Dalmine (Bg) dai miei. Era la regola dei seminari di allora. Mi sono laureato in Teologia, a Roma in Filosofia e ho mancato, per un esame, Scienze politiche».
«Nulla. Mai avuto dubbi sulla vocazione. Oggi, Dio lo sento molto e non mi manca niente. Da ragazzo avevo in testa l’avventura eroica della missione. Ho trascorso un anno in Africa. La famiglia non mi ha mai attirato. Non poteva soddisfare l’ideale che mi affascinava: dedicarmi al prossimo e alle grandi realizzazioni come Radio Maria».
«La svolta radicale della mia vita nell’85, quattro anni dopo l’apparizione ai ragazzi croati. Che fosse apparsa in un Paese comunista mi ha sempre colpito. Sono andato a Medjugorje e mentre concelebravo la messa ho avuto un’illuminazione: qui la Madonna vive, perciò il cristianesimo è la religione vera».
«Appare per una ragione precisa: il mondo rischia l’autodistruzione e la Madonna viene per salvarci. Ho imparato il croato e parlato tanto con i sei veggenti. La loro sincerità è assoluta. Non ho mai sentito fischiarmi le orecchie. E non sono un credulone».
«Credo nella vita eterna, nell’immortalità dell’anima, nell’incontro con Gesù. Dio mi dà ogni giorno dei segni».
«Quello di ieri, non glielo posso dire. Gliene racconto un altro. Guidavo l’auto per Medjugorje. Ebbi un colpo di sonno e precipitai restando in bilico su un burrone. Agli angeli ho gridato: “Anche voi dormite!”. Riuscii a uscire dall’auto. Mi inerpicai e sulla strada incontrai un gruppo di operai che con una corda tirarono su la macchina. Un quarto d’ora dopo ero di nuovo in viaggio verso la Madonna. Il Padreterno con cui mi ero arrabbiato mi aveva dato la risposta».
«È dovere di ogni cristiano. Io sento un’intima amicizia con Gesù. Se invece s’intende la perfezione, sono lontano mille miglia».
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