Leggiamo insieme la catechesi ed il commento di Padre Livio.
Cari amici, sono le parole di Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, leggiamo e commentiamo il messaggio della Regina della Pace del 25 Novembre 2018 attraverso la veggente Marija.
Il messaggio del 25 novembre è chiaramente intonato al tempo di Avvento che comincia la prossima domenica. La Madonna è particolarmente attenta ai tempi liturgici della Chiesa in particolare alla Quaresima, alla Pasqua e all’Avvento perché ci preparano ai due misteri principali della fede.
L’avvento è il mistero di Dio che si fa uomo nel grembo della Vergine Maria che viene donato al mondo il giorno di Natale e la Pasqua è il compimento della redenzione attraverso la morte di Gesù per i nostri peccati e la sua gloriosa resurrezione. Il tempo di Avvento cari amici, è descritto dalla Madonna come tempo di grazia, come tempo di preghiera, tempo di attesa e tempo di donazione. Cerchiamo di capire brevemente queste espressioni.
L’Avvento non è soltanto un ricordo del Natale, di un evento storico che è accaduto, ma è un tempo in cui la grazia del Natale viene riproposta. E’ come se il dono di Gesù, la grazia del Natale – avvenuta a Betlemme e che ha avuto come protagonisti i pastori, i magi, come tutti coloro che lo hanno accolto – venisse riproposta nel corso della storia in tutto il tempo del Natale affinché quel mistero venga rivissuto personalmente nei nostri cuori. Quello che avvenne a Natale, quando Gesù è stato donato al mondo, deve avvenire oggi per ognuno di noi.
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Potremmo dire molto semplicemente che il nostro cuore deve essere quella culla dove la Vergine Maria depone il bambino Gesù. Il tempo di Natale è questo tempo di grazia che si rinnova ed è un tempo in cui dobbiamo preparare il momento d’incontro con Gesù attraverso il raccoglimento in noi stessi, attraverso la preghiera che è esperienza di Dio, esperienza del trascendente, esperienza della grazia, esperienza dell’incontro con il Signore.
In questo itinerario di preghiera dovremmo anche un po’ guardare nel nostro cuore perché è nella preghiera, cari amici, che vediamo le cose sbagliate della nostra vita , ed è nella preghiera che riusciamo a capire perché siamo infelici, perché siamo inquieti.
Capiremo perché esistono le tracce del male, le cattive tendenze, i cattivi comportamenti, tutto ciò che in qualche modo fa si che la nostra coscienza ci rimproveri e non ci lasci tranquilli. La preghiera è anche tempo di ascolto della nostra coscienza per vedere in che cosa dobbiamo cambiare, per vedere dove dobbiamo operare, incidere perché il nostro cuore possa essere la culla del bambino Gesù. Tempo di attesa, cari amici, che è un’attesa ovviamente del giorno di Natale ma anche attesa dell’incontro con Dio che avverrà sicuramente al termine dalla nostra vita perché Dio è venuto in Gesù Cristo, attraverso la Vergine Maria.
Dio verrà alla fine dei tempi e per noi la fine dei tempi è il momento in cui lasceremo questo mondo. Al riguardo la Madonna ci ha detto che non c’è felicità più grande che l’abbraccio di mio Figlio. Quindi dobbiamo prepararci anche in questo senso affinché il nostro cuore sia sempre puro e pronto alla venuta del Signore. Tempo di donazione che non va inteso nel senso “dell’elemosina”, la parola donazione implica il dono del nostro cuore a Gesù. Il più bel regalo di Natale che possiamo fare a Gesù è un cuore natalizio, cioè un cuore pieno di pace, di amore, di perdono ed è il miglior regalo che possiamo fare anche ai nostri famigliari e a tutti quelli che conosciamo; un atteggiamento interiore di bontà, di perdono, di condivisione. La Madonna dice “Dio si dona a voi perché voi lo amiate al di sopra ogni cosa”. Prima di tutto il primato d’amore di Dio. Dio ci ama e noi contraccambiamo quest’amore donando il cuore, nel medesimo tempo diamo agli altri quell’amore che Dio dona a noi.
Perché senza l’amore di Dio noi siamo egoisti, non siamo capaci di amare, amiamo più noi stessi degli altri. Solo aprendoci all’amore di Dio saremo poi capaci di amare rettamente gli altri donando loro l’amore di Dio.
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Questo avviene attraverso l’apertura del nostro cuore all’amore di Dio ma anche delle famiglie, perché Natale, cari amici, è anche la festa della famiglia, la festa della Sacra Famiglia. Non solo i cuori singoli, ma le famiglie si aprono a Dio e questo itinerario al Natale sia un tempo di preghiera di amore e di donazione.
C’è poi un passaggio bellissimo sul quale la Madonna non aveva mai così insistito nel passato. Sono parole nuove quando la Madonna dice “attenzione non scoraggiatevi nel fare il bene, perché difronte al male che dilaga molte volte noi ci scoraggiamo e diciamo cosa posso fare io, cosa vuole che sia il mio poco bene che faccio rispetto al male che inonda il mondo”, e ci scoraggiamo. La Madonna già nel messaggio di Miriana, due mesi fa, ci aveva detto “anche il più piccolo gesto di bene che voi fate contribuisce a fermare l’onda del male nel mondo” e dice “non scoraggiatevi, non rinunciate a fare del bene, perché il bene è come un seme che si pianta poi diventa un grande albero”. Non scoraggiamoci di fare il bene, come dice la Madonna “voi dovete essere come quella luce accesa, come la fiammella che impedisce a satana di rinchiudere l’umanità in una coltre di oscurità totale. In un’oscurità totale, se accesa una piccola candela, voi potete fare le scale senza precipitare. Diversamente, se non ci fosse quella piccola candela , non riuscireste a stare in piedi.
Così la Madonna dice “attenzione! non rinunciate a fare il bene. Ogni vostro pensiero, ogni vostro sentimento, ogni vostra azione, ogni vostra testimonianza si vede. Dall’alto la vedono, si sentono i buoni effetti, si percepiscono, arrivano lontano. Voi pensate: quando in una famiglia c’è una persona buona, come la bontà contagia tutti gli altri. Se in una famiglia c’è una persona che perdona, questo perdono contagia tutti gli altri. “Bonum est diffusivum sui” dice un’affermazione teologica del medioevo – “il bene diffonde sé stesso” – è come il sole che illumina e che riscalda. Così noi, cari amici, facendo il bene produciamo frutti che si vedono, si sentono e arrivano lontano.
Quando facciamo questo, cari amici, il diavolo è arrabbiato. Ma quando il diavolo è arrabbiato (e magari ci fa i dispetti, perché fa anche molti dispetti attraverso gli altri, attraverso le situazioni,e manifesta tutta la sua rabbia nei nostri confronti perché preghiamo , perché testimoniamo, perché siamo fedeli), noi dobbiamo essere contenti, vuol dire che siamo sulla buona strada. Invece quando il diavolo ti lascia stare, non ti tocca è perché ormai ti ha al guinzaglio, (come il gatto che ormai ha sistemato i topi e quindi va a caccia di altri)… così fa il diavolo, quando ti ha sistemato, ti ha iniettato il suo veleno, per cui ormai sei paralizzato, va alla caccia di altri, di quelli che pregano, che testimoniano , che fanno il bene.
Quindi quando tu vedi che il diavolo è arrabbiato devi fregarti la mani di gioia perché vuol dire che sei sulla buona strada. Perciò il nemico è arrabbiato e usa tutto per allontanarti dalla preghiera. La Madonna sempre gentilmente ci ringrazia “per aver risposto alla chiamata” però domandiamoci se abbiamo risposto alla chiamata e se meritiamo quest’affermazione della Madonna che in qualche modo ci promuove. Sappiamo che lei dice “molti mi hanno accolto ma un numero enorme neanche mi prende in considerazione”. Guai a noi se dovessimo essere computati in questo numero enorme che dopo 37 anni e più, in cui la Regina della Pace è stata presente, noi non abbiamo approfittato.
di Redazione Papaboys
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