Si intensificano, a Medjugorje, in Bosnia, le ricerche di padre Luciano Ciciarelli, il sacerdote di 79 anni di Civitella Casanova scomparso nel nulla il 2 agosto. Per rintracciare il missionario monfortano il parlamento bosniaco ha autorizzato l’utilizzo di altri uomini e mezzi e se all’inizio la squadra era composta da 20-40 unità al giorno ora si arriva a 80-140 persone impegnate sul campo ogni giorno, con l’ausilio di due elicotteri che sorvolano le zone dove si concentrano le ricerche. Oltre al Soccorso alpino e ai volontari è sceso in campo anche l’esercito bosniaco, insieme all’Eufor, la forza di difesa dell’Unione Europea, e si è fatto ricorso sia ai cani specializzati in questo tipo di attività che ai parapendii e ai droni.
La famiglia di padre Luciano segue costantemente da Loreto Aprutino le attività in corso in Bosnja, dove il missionario era arrivato il 28 luglio per un raduno spirituale che si è tenuto in concomitanza con il Festival dei giovani. L’allarme, a Medjugorje, è scattato il 2 agosto: padre Luciano ha celebrato Messa, quel giorno, e avrebbe dovuto raggiungere il Magnificat una struttura diversa rispetto a quella dove stava soggiornando. Non è mai arrivato a destinazione e ha lasciato nella pensione dove alloggiava i documenti, le medicine, il computer, poi trovati dalla polizia. Da allora non si è saputo più niente, e le ricerche sono cominciate immediatamente seguendo, in particolare, il segnale del cellulare di padre Luciano. Proprio a questo proposito le indicazioni iniziali si sarebbero rivelate sbagliate per cui sarebbe stata battuta una zona sbagliata, a seguito di un errore di posizionamento della cella agganciata. In un secondo momento, quindi, la zona da perlustrare è stata modificata, spostando il personale e i mezzi da nord a sud est. I contatti dei familiari con il consolato sono frequenti, i parenti hanno anche raggiunto Medjugorje per cercare di capire cosa possa essere accaduto e di ipotesi ne sono state formulate davvero tante, alcune anche singolari e legate alla grande spiritualità che si respira attorno alla collina delle apparizioni.
Fino ad ora, però, non è emerso alcun elemento concreto a cui aggrapparsi per seguire una pista piuttosto che un’altra, fanno notare sempre i parenti che mettono in evidenza il grande sforzo che si sta concretizzando in Bosnia per rintracciare il monfortano, amato e apprezzato ovunque sia stato nei suoi 54 anni di sacerdozio. Certo è che Padre Luciano è un grande camminatore e potrebbe aver fatto chilometri a piedi o potrebbe aver cercato rifugio in qualche casolare. Non si esclude che abbia avuto una amnesia, che gli sia accaduto qualcosa o che sia stato vittima di qualche animale.
Le squadre impegnate sul territorio hanno come punto di riferimento l’immagine barbuta del 79enne calvo e con gli occhiali (alto 185 centimetri) che al momento della scomparsa indossava pantaloni neri e una camicia azzurra. Da quel giorno la sua foto è rimbalzata su moltissimi siti internet, non solo quelli bosniaci, considerato che l’opera del missionario è stata molto apprezzata in Europa, negli Stati Uniti e in Sud America.
Di Flavia Buccilli per Il Centro
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