Il 3 maggio prossimo, a Roma, verrà ufficialmente presentata in Italia la Saint Pio Foundation, importante associazione benefica legata alla memoria di San Pio da Pietrelcina, che negli Stati Uniti, ma anche in altre nazioni del mondo, si impegna a far conoscere il santo e la sua opera. La popolarità del frate di Pietrelcina aumenta sempre più: negli ultimi anni si sta diffondendo con sorprendente rapidità in America, in Asia, in Africa e perfino in Cina e in Giappone, grazie soprattutto ai “Gruppi di preghiera”, movimento laico da lui fondato.
“È vero, la devozione a Padre Pio e i ‘Gruppi di preghiera’, stanno conoscendo una vera e propria fioritura, per non dire ‘esplosione’”, afferma padre Carlo Laborde, cappuccino uruguayano che dei ‘Gruppi di Preghiera’ è il segretario generale. “Ci sono tanti giovani che scoprono la vita e la spiritualità del Padre e ne restano affascinati. In Argentina, Paraguay, Stati Uniti, Costa Rica, Filippine, Bénin, i Gruppi di preghiera non si contano e vivono una vera e propria primavera dello Spirito, con innumerevoli iniziative sociali e caritative”.
“Tra queste iniziative, negli Stati Uniti vi è la Saint Pio Foundation, associazione senza scopo di lucro fondata nel 2014, da un giovane tenore italiano, Luciano Lamonarca, pugliese di origine ma che vive in USA. E proprio perché fondata da un artista, l’associazione ha avuto una immediata e grande visibilità, conquistando personalità politiche, culturali e artistiche, che, a loro volta, grazie alla loro notorietà, hanno contribuito a divulgarne lo spirito”.
Tra queste personalità, si trovano divi di Hollywood, come Robert Davi, attore, regista e cantante, famoso per avere interpretato molti film di successo, da I Mercenari 3 a 007 – Vendetta privata, o Showgirls di Paul Verhoeven fino alla celebre serie tv CSI.
Davi, che è di origini italiane (il padre era di Palermo e la madre della provincia di Avellino) è un fervente devoto di Padre Pio e non perde occasione per parlare di lui. “Padre Pio è stato la guida e la luce della mia vita”, afferma. Altri attori hollywoodiani devoti del Santo di Pietrelcina sono Tony Lo Bianco, che lavorò anche nel Gesù di Nazareth di Zeffirelli; Joe Mantegna, famoso in Italia soprattutto per la serie TV Criminal Minds; Gary Sinise, popolare per le sue straordinarie interpretazioni in Forrest Gump e Apollo 13 e per il serial CSI – New York. Il 27 maggio, Gary Sinise, per la sua attività umanitaria riceverà, nel corso di una cerimonia a Washington, il Padre Pio Award, Premio istituito dalla Saint Pio Foundation.
Fanno parte della fondazione anche uomini politici, come l’onorevole Robert Astorino, governatore della contea di Westchester (New York) o scienziati come il dottor Robert C. Gallo, direttore dell’Istituto di Virologia Umana dell’Università del Maryland. L’associazione è inoltre riconosciuta come fondazione cattolica dalla Conferenza Episcopale Americana, ed ha tra i suoi sostenitori il cardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme; il cardinale Donald Wuerl, arcivescovo di Washington; l’arcivescovo Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite; monsignor Josè Horacio Gomez, arcivescovo di Los Angeles, e monsignor Frank Joseph Caggiano, vescovo di Bridgeport, che della fondazione è vicepresidende del Consiglio consultivo religioso.
La cerimonia di presentazione a Roma, in programma il 3 maggio, si terrà nella Sala Olimpo del Grand Hotel De la Minerve. È prevista la partecipazione del cardinale Renato Martino, di cui è nota l’ammirazione e devozione per Padre Pio; con lui anche l’ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, Kevin Hackett, quello italiano, Daniele Mancini, l’on. Fucsia Nissoli, deputata al Parlamento della Circoscrizione Estera del Centro e Nord America, e l’on. Robert Astorino, governatore della Contea del Westchester nello Stato di New York. Nei giorni successivi, la delegazione della fondazione proseguirà il proprio “pellegrinagio” in devozione a Padre Pio visitando le città di Pietrelcina e San Giovanni Rotondo.
La storia della Saint Pio Foundation sembra uscire dalle pagine di un romanzo. Come già detto, il fondatore e presidente della fondazione è Luciano Lamonarca, tenore di 37 anni molto conosciuto negli Stati Uniti. Nella sua carriera si è esibito in prestigiosi teatri come il Madison Square Garden, il Lincoln Center e il Carnegie Hall ed è stato anche il più giovane cantante lirico a tenere un concerto alle Nazioni Unite. Molto sensibile ai problemi sociali, viene chiamato “the goodwill tenor” cioè “il tenore di buona volontà” per il suo impegno umanitario.
“La mia devozione per Padre Pio è nata negli Stati Uniti” racconta l’artista, “sono pugliese e la mia famiglia è sempre andata in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo almeno una volta l’anno. Ma è stato quando mi sono trasferito in America dove ho incontrato straordinari devoti laici di Padre Pio che ho imparato sul serio a conoscerlo. Quella gente dimostrava una fede che io non avevo. Così mi sono avvicinato alla figura del santo e sono stato da lui conquistato totalmente”.
“Da quel momento – spiega – ho iniziato ‘a lavorare’ per Padre Pio, cercando di far conoscere il suo messaggio e la sua opera, ed ho dato vita alla San Pio Foundation“. “Non ho trovato difficoltà – ricorda Lamonarca – sembrava che il Padre mi guidasse. Come ho detto, negli Stati Uniti la devozione verso Padre Pio è molto forte non solo nell’ambiente italo-americano ma fra tutti i cattolici e anche fra i non credenti. Ho capito che organizzando insieme l’attività di tanti devoti, si potevano ottenere risultati straordinari a favore soprattutto delle opere di Padre Pio, in particolare l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza che proprio quest’anno festeggerà i 60 anni dalla sua inaugurazione”.
“Noi – sottolinea il tenore – lavoriamo in sintonia con le istituzioni religiose, cercando di realizzare l’ideale che il Padre aveva, e cioè ‘servire Gesù nei poveri e nei miseri’. I fondi raccolti dalla Fondazione sono infatti destinati a istituti caritatevoli di natura cattolica e non, che servono coloro che hanno ‘bisogno di sollievo della sofferenza’, come diceva San Pio”.
“In questa attività, mi affido sempre a Padre Pio e così trovo le porte aperte. Nel nome di Padre Pio sono riuscito ad avvicinare personalità impensabili come l’attore Joe Mantegna oppure il cardinale Sean O’Malley, arcivescovo di Boston. Lui è una persona straordinaria, il prelato americano più autorevole degli Usa. È un cappuccino come lo era Padre Pio ed è molto amico di Papa Francesco. Conosce bene la storia del frate con le stimmate ed è stato diverse volte a San Giovanni Rotondo quando non era ancora cardinale. Ora sostiene le iniziative della Fondazione e, sorridendo, mi ha raccontato del buonissimo gelato fior di latte che aveva assaggiato a Casa Sollievo della Sofferenza”.
Il famoso attore Joe Mantegna, invece, “ha nel cuore un grande progetto che riguarda proprio Padre Pio. Da molto tempo infatti ha in mente di produrre e interpretare un film sul frate di Pietrelcina. Tanta gente gli dice spesso che assomiglia un poco a Padre Pio, e anche per questo ha pensato di interpretarlo al cinema. La mamma di Joe era pugliese e così lui ha sempre sentito parlare del frate. Però, come attore e produttore, è sempre stato affascinato dal personaggio più che dal santo. Poi, durante una serata di gala a Los Angeles, mi ha confidato del film. Gli ho spiegato chi era davvero Padre Pio e lui ne è rimasto affascinato, ed è così diventato ‘ambasciatore di buona volontà’ della Fondazione. Joe spera di girare il film su Padre Pio in Italia l’anno prossimo per essere poi pronto per il 2018, cinquantesimo anniversario della morte del Santo”.
Insomma, afferma Lamonarca, “faccio tutto il possibile per seguire la strada indicata dal Padre. Quando realizzo eventi benefici, sento di avere su di me la sua carezza amorevole. Avverto la sua presenza, che mi dà molto conforto nei momenti più difficili”.
“Nella mia vita – racconta – ci sono state situazioni in cui ho capito perfettamente che il Padre stava guidando i miei passi soprattutto durante la creazione della Fondazione. Ricordo un fatto in particolare. Era il 15 maggio del 2011. Io e mia moglie eravamo a San Giovanni Rotondo ed avemmo la fortuna di trascorrere del tempo con don Pierino Galeone, figlio spirituale di Padre Pio e fondatore dei Servi della Sofferenza. Era un periodo molto triste per noi. Mia moglie aveva avuto un aborto spontaneo a cinque mesi di gravidanza ed eravamo perciò devastati spiritualmente. Don Pierino ci confortò e predisse che saremmo diventati presto genitori, cosa che poi è realmente accaduta. Per farci un regalo, don Pierino estrasse dalla tasca della giacca un fazzoletto che stava ripiegato in una bustina di plastica. Ci disse che era appartenuto a Padre Pio e che lo aveva usato per tamponare il sangue delle stimmate”.
“Nel momento in cui don Pierino aprì la bustina e spiegò il fazzoletto, fummo avvolti da un meraviglioso profumo di rose. In pochissimo tempo, tutta la stanza ne fu come invasa. Era un profumo meraviglioso. Io e mia moglie scoppiammo in lacrime. Avevamo la certezza di essere testimoni di qualcosa di grandioso. Era il tipico profumo di Padre Pio che in quel modo, sono sicuro, aveva voluto comunicarci la sua protezione e il suo affetto. Fu come rinascere. Non appena don Pierino ripose il fazzoletto, il profumo scomparve”.
Redazione Papaboys (Fonte it.zenit.org)
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