Padre Pio e la sua vita tormentata dal diavolo, fin da quando aveva 4 anni…
Padre Pio cominciò a essere tormentato da Satana fin da bambino. Padre Benedetto da San Marco in Lamis, suo direttore spirituale, lasciò scritto in un diario: «Le vessazioni diaboliche cominciarono a manifestarsi in Padre Pio fin da quando aveva quattro anni. Il diavolo si presentava in forme orribili, spesso minacciose. Era un tormento che, anche di notte, non lo lasciava dormire».
Lo stesso Padre Pio raccontò:
«Mia madre spegneva il lume e tanti mostri mi si mettevano vicini e io piangevo. Accendeva il lume e io tacevo perché i mostri sparivano. Di nuovo lo spegneva e di nuovo mi mettevo a piangere per i mostri.»
Le vessazioni diaboliche aumentarono dopo la sua entrata in convento. Satana non si limitava ad apparirgli in forme orribili ma lo bastonava a sangue. La lotta continuò tremenda per tutta la sua vita.
Padre Pio chiamava Satana e i suoi compari con i nomi più strani. Tra i più frequenti ci sono questi:
«Baffettone, baffuone, barbablù, birbaccione, infelice, spirito maligno, cosaccio, brutto cosaccio, brutto animalaccio, triste cosaccio, brutti ceffoni, impuri spiriti, quei disgraziati, maligno spirito, bestiaccia, maledetta bestia, apostata infame, impuri apostati, facce patibolari, fiere che ruggiscono, insidiatore maligno, principe delle tenebre.»
Sono innumerevoli le testimonianze del Padre sulle battaglie sostenute contro gli spiriti dal male. Egli rivela situazioni spaventose, razionalmente inammissibili, ma che sono in perfetta sintonia con le verità del catechismo e dell’insegnamento dei pontefici che abbiamo riferito. Padre Pio non è quindi il religioso «maniaco del demonio», come qualcuno ha scritto, ma colui che, con le sue esperienze e i suoi insegnamenti, alza un velo su una realtà sconvolgente e tremenda che tutti cercano di ignorare.
Un racconto a padre Benedetto da San Marco in Lamis:
«Anche durante le ore del riposo il demonio non lascia di affliggermi l’anima in vari modi. E vero che in passato sono stato forte con la grazia di Dio a non cedere alle insidie del nemico: ma che potrà succedere nell’avvenire? Sì, desidererei proprio da Gesù un momento di tregua, ma si faccia il suo volere su di me. Anche da lontano, non manchi di mandare maledizioni a questo nostro comune nemico affinché mi lasci in pace.»
Fonte medjugorje.altervista.org