3) «Si dice che qualsiasi amore naturale fa compiere gesta eroiche e mirabili. Che cosa allora non deve esser[ci] di strabiliante, se si considera questa sorgente di carità che è la Mamma celeste?! Io ho l’impressione che sia lei che si mette a far tutto al mio posto. Il suo sorriso materno mi incoraggia a rimanere sempre in servizio in questo mondo, da cui vorrei uscire. Rimango – e mi auguro sempre attivo – per la forza che attingo da lei» (5).
In questo terzo passo, padre Pio fa comprendere che la «sorgente» della sua attività è la «carità» della Mamma celeste. Non esita, poi, a dichiarare che gli sembra addirittura che la Madonna agisca al suo posto. Nella sua attività pastorale, dunque, è da vedere la sollecita premura materna di Maria Santissima.
Da queste espressioni di padre Pio ci si può persuadere della veridicità della seguente riflessione: «La dottrina sulla maternità spirituale di Maria Santissima […] costituisce il respiro e l’alimento continuo di padre Pio, il suo modello primario nella dedizione davvero “materna” alle anime, ai peccatori, agli infermi, ai sofferenti, in quella eroica dedizione che lo teneva chiuso nel confessionale fino a dodici e più ore al giorno per illuminare e purificare, per sanare e rigenerare le anime che venivano a lui da ogni parte» (6).
Mentre la Madonna agisce tramite il suo figlio fedele, d’altra parte lo incoraggia con la sua benevolenza e gli dona la forza di sopportare il penoso esilio. Dal passo che stiamo esaminando si evince anche che il Santo aveva chiesto alla Madonna la grazia di rimanere sempre attivo nel servizio pastorale verso i fratelli. Fino all’ultimo giorno della sua vita terrena, in effetti, il Santo ha continuato a svolgere il suo ministero sacerdotale nonostante le numerose infermità e sofferenze, morali e spirituali.
4) «Se non mi sentissi sempre a fianco la Vergine Santissima, intenta a dispensare grazie a piene mani, io mi considererei un povero filantropo, e allora sì che sarei un “poveruomo” determinato ad unum, cioè un povero deficiente indegno di premio e di castigo, non imputabile, irresponsabile» (7).
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In questa sua confidenza, il nostro Santo svela a padre Pellegrino che nell’attività pastorale “sente” accanto a sé la Madonna, che nella sua carità verso le anime è intenta a dispensare grazie a piene mani. Solo per questo padre Pio sa che la sua azione a beneficio delle anime si attua veramente sul piano soprannaturale della grazia e, poiché, dunque, non si riduce a mera filantropia, è meritevole anche di premio eterno.