Gli apparve nella notte in cui era in coma un vecchio ”con la barba bianca e un saio lungo e marrone” e gli disse: ”non ti preoccupare, tu presto guarirai”. Il piccolo Matteo Colella, che oggi ha nove anni, ha raccontato nei mesi scorsi le circostanze della guarigione avvenuta il 20 gennaio 2000 e attribuita all’intercessione di padre Pio, ”miracolo” con il quale e’ stato dato il via libera a tempo di record alla canonizzazione del frate con le stimmate.
Ricoverato d’urgenza alla Casa Sollievo fondata da Padre Pio, e affetto da una meningite fulminante, il bimbo era stato considerato subito dai medici un caso disperato. Nella notte in cui era in coma, la madre e alcuni frati andarono a pregare e chiesero di pregare incessantemente nella cella del frate. Il bambino aveva nove organi compromessi: il sistema nervoso, il fegato, il sangue e la coagulazione, la cute, gli apparati urinario, cardiovascolare, respiratorio, gastroentestinale, endocrino. E’ del 100 per cento, spiegano i medici, il tasso di mortalita’ quando piu’ di cinque organi sono dichiarati insufficienti.
Al risveglio dal coma Matteo Pio riferi’ dell’apparizione del vecchio ”con la barba bianca” e racconto del ”sogno” del frate. Guarito totalmente, il bambino non ha riportato alcun danno cerebrale: e’ stato probabilmente il primo ed unico al mondo ad aver potuto giocare con la Playstation in un reparto di rianimazione, all’indomani della guarigione. E nei giorni scorsi ha interpretato una recita in Vaticano sulla storia del frate di Pietrelcina con altri bambini. A lui, immancabilmente, il ruolo del santo protettore.
Fonte www1.adnkronos.com