Padre Pizzaballa: Lettera di Papa Francesco, incoraggiamento per tutti

La Lettera di Papa Francesco ai cristiani è un richiamo alla comunità internazionale, è un appello a fermare il male prodotto dal terrorismo e una richiesta a tutti i leader religiosi prendere posizione contro il fondamentalismo. E’ una bella Lettera e un incitamento per tutti i cristiani: commenta il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Francesca Sabatinelli lo ha intervistato per la Radio Vaticana:

R. – E’ uno scritto che mi ha colpito molto, perché è chiaro, molto chiaro, nel descrivere la situazione che vivono i cristiani, ma non è pessimista, incoraggia la comunità cristiana alla sua missione, che è quella di rendere testimonianza con una santità di vita, chiama il male per nome, terrorismo che deve essere condannato. Ci sono poi anche degli elementi molto importanti, come il dialogo ecumenico ed interreligioso: di fronte a queste situazioni non ci si deve chiudere, ma ancora di più bisogna guardare all’altro nel dialogo e nel rapporto che sono essenziali e che non hanno alternative. Non c’è altra strada, lo dice espressamente. Quindi, rifiutare ogni forma di parzialità, che è la condanna di questa terra.

D. – Lei ha citato l’importanza, la necessità del dialogo interreligioso: questa, secondo Papa Francesco, è l’unica strada anche per aiutare l’islam a farsi conoscere non solo come religione di violenza…


R. – Sì, lo dice espressamente anche nella Lettera. Il dialogo interreligioso è necessario, perché non c’è altra scelta. Nel dialogo interreligioso bisogna però anche chiedere ai nostri fratelli musulmani chiarezza nel condannare queste forme di degenerazione dell’islam, perché altrimenti il dialogo sarebbe basato su qualcosa di falso. E’ una chiarezza che è importante, allo stesso tempo è anche importante non cedere al disfattismo, allo scontro di civiltà, alla chiamata alle armi, perché non hanno prospettiva.

D. – A suo giudizio in che modo i cristiani accoglieranno questa Lettera?
R. – Io credo che già la Lettera in sé, che non era stata preventivata e che non fa parte di alcuna tradizione, è un gesto di attenzione molto importante, che sarà sicuramente molto gradito. E’ poi anche una indicazione di metodo e una indicazione di via da seguire per tutte le comunità cristiane. Di fronte ai drammi che tutti stiamo assistendo era necessario darci una indicazione e un richiamo autorevole e forte. E questo era quello di cui avevamo proprio bisogno.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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