Padre Stefano Visintin da fisico nucleare ad abate
“Il peccato originale è sempre lo stesso: l’uomo che vuole farsi Dio…”
LA STORIA – Padre Stefano Visintin, è l’abate del monastero benedettino di Praglia, a Teolo nella campagna padovana. La sua è una storia particolare visto che ha lasciato la fisica nucleare (in cui si è laureto) per abbracciare Cristo.
Dall’Istituto di Fisica nucleare, dunque, all’abbazia, dalla scienza alla trascendenza, da ciò che si vede a ciò che non si vede. Da Einstein a San Benedetto.
Il suo ambiente naturale oscilla fra lo studio delle formule che governano la materia e quelle invisibili del cielo.
A corriere.it ha detto: «La scienza non ci potrà mai salvare da ogni nostro male e la pandemia lo sta dimostrando. Basta un virus, un essere invisibile, e viene a galla tutta la debolezza della condizione umana. Pensavamo che le epidemie, sars, ebola, riguardassero ormai solo altri paesi, dove non c’è una sufficiente cultura scientifica. Non è così. Non avremo mai in mano la natura, nonostante il progresso e la ricerca, che ci può aiutare, sia chiaro, ma non può salvare il mondo.
L’uomo non sarà mai autonomo, autosufficiente. C’è qualcosa di molto più grande che sta sopra di noi e nulla potrà mai superarlo. Il peccato originale è sempre lo stesso: l’uomo che vuole farsi Dio. Magari è questo che Dio ha voluto dirci: bisogna essere più umili, spirituali.»