Gli imam delle moschee di Sarai Alamgir e quelli della moschea di Jhelum attaccheranno insieme venerdì il quartiere di West Colony per «dare fuoco alle case dei cristiani». Secondo quanto appreso da tempi.it, l’allarme è serio e la polizia ne sarebbe informata.
BLASFEMIA. Le due località si trovano a pochi chilometri l’una dall’altra e sono state unite dalla cronaca per un caso di violenza anti-cristiana. A Sarai Alamgir, piccola città a 160 chilometri da Lahore, nel Punjab, un cristiano dopo essere stato ricercato a lungo in seguito a false accuse di blasfemia, si è consegnato ieri alla polizia. Si tratta di Nadeem James, abitante del quartiere cristiano Father Colony, che è stato denunciato dal musulmano Yasir Bashir per avergli inviato via WhatsApp un poema contenente frasi offensive verso Maometto.
ARRESTI. Nadeem si è inizialmente dato alla fuga. Due parenti dell’uomo sono state fermate e detenute in custodia cautelare. Secondo alcune fonti, le donne sarebbero state malmenate e torturate dalla polizia, ma a quanto risulta a tempi.it non hanno subito violenze e sono state rilasciate. Ieri sera, Nadeem si è consegnato alla polizia.
CONVERSIONE. Dall’altra parte del fiume, sempre in Punjab, a soli 20 minuti di automobile da Sarai Alamgir, si trova la città di Jhelum. Qui, nel quartiere di West Colony, dove vivono circa tremila cristiani, si trova la risposta alle false accuse presentate contro Nadeem. La ragazza musulmana sposata dal cristiano, infatti, è stata convertita e battezzata da un pastore protestante di nome Qandeel, che vive a West Colony. La conversione ha scatenato l’ira della famiglia musulmana della ragazza. Per quanto il diritto di convertirsi sia garantito in Pakistan, il fratello di Qandeel è stato fermato dalla polizia, mentre il pastore protestante con la sua famiglia è fuggito.
POGROM. Trecento famiglie di cristiani sono già scappate dal quartiere di West Colony, altre 400 invece sono rimaste, non volendo abbandonare le proprie case. Le autorità del Punjab sono intenzionate a difendere i cristiani e dovrebbero dispiegare a difesa del quartiere diverse squadre della polizia. I cristiani però hanno paura, dal momento che gli imam hanno progettato e annunciato che aizzeranno folle di musulmani per andare a «bruciare le case dei cristiani». La speranza è che vengano fermati per tempo.
LEGGE SULLA BLASFEMIA. In Pakistan l’accusa di blasfemia può essere punita anche con la pena di morte. Dal 1986 al 2010 sono state accusate 993 persone, in maggioranza musulmani. La legge è usata in modo strumentale, come nel caso di Nadeem, per vendette personali o per vantaggi economici. Non a caso, la stragrande maggioranza dei casi finisce con un nulla di fatto processuale. Ma la semplice accusa è sufficiente per innescare orde di musulmani pronti a punire il blasfemo.
Nel 1997 centinaia di case di cristiani e quattro chiese sono state bruciate nel villaggio di Shanti Nagar, nel 2009 otto cristiani sono stati bruciati vivi, 40 case e una chiesa distrutte a Gojra, nel 2014 una coppia di cristiani è stata bruciata viva in un forno a Kot Radha Kishn da islamisti.
Redazione Papaboys (Fonte Pakistan. Musulmani: «Bruciamo case cristiani» | Tempi.it)
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