Papa Francescoè partito con un volo Alitalia alle 9.51, e atterrerà a Panama quasi 13 ore dopo, alle 16.30 locali, le 22.30 italiane. In un tweet il Papa chiede di “pregare per questo evento molto bello e importante nel cammino della Chiesa”.
Prima di lasciare il Vaticano, stamani il Papa ha incontrato a Casa Santa Marta un gruppo di 8 giovani profughi di diverse nazioni che sono accolti dal Centro Padre Arrupe a Roma.
La partenza dall’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino
Il Pontefice, come di consueto a bordo di un’utilitaria del Vaticano, ha varcato intorno alle 9.20 una delle porte carrabili dello scalo romano per raggiungere subito dopo la piazzola di parcheggio riservata all’aereo Alitalia, un Airbus A330. A salutare il Pontefice, autorità religiose e civili. Con la borsa nera tenuta nella mano sinistra, appoggiandosi con la destra sul corrimano della scaletta dell’aereo, Papa Francesco ha quindi raggiunto il portellone di ingresso del velivolo. Da qui, come ha già fatto anche in altre occasioni, prima di entrare all’interno, ha salutato le due hostess ed il comandante del volo che lo stavano aspettando, quindi si è voltato verso le autorità presenti per salutarle, sorridendo e con un cenno della mano.
L’arrivo a Panama
Il primo viaggio di Francesco nel 2019, che lo porta nuovamente in America Latina, ha una ‘dimensione mariana’, in quanto il motto di questa 34.ma Giornata Mondiale della Gioventù è: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”. La prima giornata del viaggio apostolico è oggi interamente dedicata al trasferimento aereo, mentre nel vivo del programma si entrerà solo da domani. All’arrivo all’aeroporto internazionale di Tocumen di Panama, è prevista l’accoglienza ufficiale, con la partecipazione del Presidente della Repubblica Juan Carlos Varela e le autorità religiose e civili. Subito dopo il Papa si trasferirà alla nunziatura apostolica, dove alloggerà per tutta la durata della visita, fino a domenica 27: lungo i 28 km del percorso, che Francesco effettuerà in parte con la ‘papamobile’ aperta, prevedibile il primo bagno di folla nella capitale centro-americana dove sono giunti migliaia di giovani. Sono 150mila gli iscritti alla Giornata Mondiale della Gioventù ma agli eventi conclusivi il numero di giovani è destinato a lievitare.
L’attesa per l’arrivo di Papa Francesco a Panama si esprime con strade segnate da striscioni e cartelloni inneggianti a Francesco. Nelle strade è un continuo miracolo di alleanza fra popoli e accoglienza.
L’alleanza tra i giovani
Qui a Panama, al di là del caldo tropicale, ciò che si percepisce subito è l’alleanza tra questi giovani accorsi da ogni parte del mondo, che da giorni popolano le strade di questa piccola capitale affacciata sull’Oceano Pacifico, pregando, cantando, ballando, riunendosi tra loro non sempre capendosi ma guardando, uniti, alla Croce.
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Le parole di Papa Francesco
“Il Signore sceglie le cose piccole le cose umili per fare le grandi opere“. Le parole di Francesco sono state ricordate ai ragazzi dall’arcivescovo della città di Ulloa. Un messaggio che si rivela nel desiderio delle decine di migliaia di giovani presenti qui a Panama per la GMG come pellegrini, e anche come volontari: contribuire come chiede il Papa a cambiare il mondo soffocato da violenza, povertà e intolleranza.
I miracoli della Gmg
Le porte di Panama si sono aperte ai tanti arrivati dall’Europa e dagli altri continenti, ai tantissimi giunti dagli altri paesi della regione, Colombia, Nicaragua, Salvador, Venezuela, segnati dalle ferite che questi ragazzi chiedono di contribuire a sanare.
In questo piccolo Paese di 4 milioni di abitanti, patria dello strategico e centenario Canale, la Gmg sta producendo diversi miracoli, non solo quello dell’alleanza, ma anche quello dell’accoglienza.
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Tutti hanno aperto le loro case per ospitare chi è arrivato qui, anche le altre comunità religiose come quella ebraica e quella musulmana. Panama ponte del mondo cuore dell’universo, molto più di uno slogan in questi giorni di giornata mondiale della gioventù in attesa dell’arrivo di Papa Francesco.
Fonte www.vaticannews.va – Francesca Sabatinelli