Il 19 luglio del 1992 una Fiat 126 imbottita di esplosivo veniva fatta saltare in aria sotto la casa della madre del magistrato. Nell’attentato morivano Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta
Quel giorno persero la vita il magistrato italiano Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo.
Sono passati 28 anni da quel 19 luglio 1992, quando in via D’Amelio, a Palermo, una Fiat 126 imbottita di esplosivo veniva fatta saltare in aria davanti alla casa della madre del giudice Paolo Borsellino.
Nella strage persero la vita il magistrato e gli agenti della scorta, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Emanuela Loi. Per ricordare le vittime del vile attentato — quest’anno nel pieno rispetto delle norme anti-Covid imposte dalla pandemia — sono decine le iniziative organizzate.
Infine, intorno alle 20.30 circa, dinanzi alla Questura, si svolgerà un momento di ricordo del magistrato e degli agenti della scorta, con l’attrice Pamela Villorresi, direttore del teatro Biondo Stabile di Palermo, di alcuni passi tratti dal libro «Ti racconterò tutte le storie che potrò», scritto da Agnese Borsellino. L’attore palermitano Alessio Vassallo darà poi voce ad un’intervista «marziana» al giudice Paolo Borsellino, con le domande del giornalista Francesco Vitale e le risposte scritte ex post dal figlio Manfredi.