Tra poco più di 48 ore, Papa Francesco darà il via a Cracovia agli eventi principali della GMG e sono già molte le migliaia di giovani che hanno raggiunto la città di S. Giovanni Paolo II. Tra le nazioni più rappresentate l’Italia, con 90 mila giovani iscritti e 130 vescovi. Sì, sono giorni di grano e di grano buono.
Il modo migliore per amare una persona è amarla. Nessuna tattica, solo amore. Attenderla, darle un appuntamento e poi attenderla. Il modo migliore di stimare una persona è stimarla. Nessuna tattica, solo stima. Parlare bene di lei, parlarle del bene, volerle bene per quello che è. Il modo migliore di stimolare sentimenti buoni, virtù, desideri di bene, in una persona, è vedere già in lei bontà, virtù, bene. Questo è quello che fa ogni buon padre e questo è quello che fa il papa: attende, spera, benedice, vede il bene, non strappa nulla e gode del grano. Per questo i giovani rispondono. Camminano, vanno, arrivano, arrivano prima. E lo attendono.
Ne sono morti tanti di giovani in questi lunghi mesi di terrore e guerra e violenza, basta pensare all’Isis e ai barconi. Tante morti e moltissimi i giovani. Ne sono morti di tutte le nazionalità, di tutte le religioni, di ogni classe sociale. Tutti i giovani che sono morti, sono sicuro, sono nei pensieri del Papa che sempre ha condannato la violenza e ha sempre celebrato la vita. E di vita in queste GMG ce ne è tanta: in tutte le lingue e di tutti i colori.
Se spesso parliamo di internet e dei suoi pericoli, oggi c’è da ringraziare invece. I social ci permettono di tracciare, in un rimbalzo gioioso, in un circolo virtuoso di immagini e video, una mappa che porta finalmente, passo dopo passo, a giorni di vita, condivisione, preghiera, risate, silenzio, grida, canti, volontariato, convivenza, unione, rispetto, differenza, ricchezza, misericordia, abbondanza. Spero che i giornali e i mezzi di comunicazione riempiano di tutto ciò gli schermi grandi e piccoli – delle Tv e degli smartphone – di questi giorni. La GMG è una notizia buona e non è una notizia per gente di Chiesa, non è un imponente evento di nicchia, no. In verità è quella notizia buona che sempre e solo aspettiamo, l’unica che tutti aspettiamo sempre. E cioè che si celebra la gioventù perché si celebra la vita, e la vita si celebra perché la vita è sacra. In questo modo saranno a Cracovia con i ragazzi e con il Papa – sono certo che ne parlerà nelle sue omelie – anche le vite spezzate delle guerre non dichiarate di questi mesi. E scopriamo che i loro volti di quei giovani parlano una lingua comprensibile a tutti, a qualsiasi fede appartenga.
Di Don Mauro Leonardi
Articolo tratto da FaroDiRoma
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