Mancano ormai pochi giorni alla visita di Papa Francesco a Prato e Firenze, il prossimo 10 novembre. Momento culminante sarà il discorso che il Pontefice rivolgerà ai partecipanti al Convegno Nazionale Ecclesiale, ma non mancheranno momenti di incontro con la popolazione e in particolare con i più bisognosi.
Alessandro Gisotti ha chiesto al provveditore della Misericordia di Firenze, Andrea Ceccherini, di soffermarsi sull’attesa per l’incontro di Francesco con i malati nella Basilica della Santissima Annunziata:
R. – Sua Santità ha voluto fortemente questo momento con i malati alla Santissima Annunziata. Devo dire che arriva proprio al cuore della sofferenza: quei 30 malati che saranno lì presenti sono veramente persone con gravi patologie. E quindi il fatto di poter pregare, di fronte alla Madonna – il Santo Padre insieme ai malati – la Santissima Annunziata, credo sia un grandissimo messaggio.
D. – Pensate che un gesto come questo possa anche dare coraggio ai malati, da una parte, e incoraggiare invece gli altri magari a dare una mano a chi soffre, a chi è ammalato?
R. – Sì, certamente. Noi come associazione di volontariato – come Misericordia di Firenze – con oltre 770 anni di attività siamo tutti i giorni a contatto con la sofferenza. Tutti i giorni siamo con queste persone che hanno gravi patologie. Sapere che c’è sia il Santo Padre, ma anche dei semplici volontari e persone vicine ai malati, a portare loro un attimo di sollievo – anche una carezza, un semplice parlare – vuol dire capire il cuore di queste persone, che sanno comunque di poter contare, in questo caso nel Santo Padre, ma anche sui semplici volontari che dedicano un po’ del loro tempo a queste persone. C’è una grande emozione in tutto questo.
D. – Oltre alla Santissima Annunziata ci saranno anche molti malati allo stadio, dove il Papa celebrerà la Messa. Anche qui c’è un grande impegno della Misericordia insieme all’Unitalsi…
R. – Sì, è vero. Questa è una cosa veramente emozionante, ma soprattutto è un grande impegno che non abbiamo mai affrontato. Insieme agli amici dell’Unitalsi saremo in grado di portare allo stadio circa 1.500 disabili – persone che sono in carrozzina e qualcuno anche allettato – e posso dire che abbiamo una partecipazione incredibile di confratelli della Misericordia e di volontari dell’Unitalsi.
D. – Il Giubileo della Misericordia è vicino: il primo pensiero va proprio a chi soffre, come i malati con cui voi avete ogni giorno esperienze di vita…
R. – Questo a noi dà forza: sapere che il Santo Padre indice un Anno straordinario della Misericordia – un Anno Santo così forte – per noi persone, uomini di Misericordia, ci dà veramente un grande sollievo e un entusiasmo per poter continuare ad andare avanti. San Giovanni Paolo II, in un’udienza a tutte le Misericordie in Piazza San Pietro, ci affidò il compito di portare avanti la “civiltà dell’amore” – “siete i destinatari della civiltà dell’amore” – ora Papa Francesco, qui a Firenze, ribadisce questo forte concetto.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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