Nel pomeriggio di questo venerdì 1 Papa Francesco si è recato alla Basilica di Santa Maria Maggiore per pregare davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani e affidarle il suo prossimo viaggio a Malta, il 36.mo fuori dall’Italia. Al termine della preghiera ha fatto rientro in Vaticano.
In due giorni, a Malta, il Papa pronuncerà cinque discorsi, a partire da quello sabato mattina al palazzo del Gran Maestro alla Valletta rivolto alle autorità maltesi e al corpo diplomatico, cui seguirà l’incontro di preghiera al Santuario mariano di Ta’Pinu nell’isola di Gozo. Domenica Francesco incontrerà i gesuiti di Malta in un incontro privato e poi pregherà nelle grotte di San Paolo a Rabat. In mattinata la Santa Messa al Piazzale dei Granai a Floriana cui seguirà la recita dell’Angelus e, nel pomeriggio, la visita al centro migranti “Giovanni XXIII Peace Lab”, dove il Pontefice incontrerà circa duecento persone, prevalentemente provenienti dall’Africa.
Dal Santuario Nazionale “Ta’ Pinu” a Gozo, Malta, Arrivo di Papa Francesco ed Incontro di Preghier
Il motto del viaggio apostolico di Papa Francesco “Ci trattarono con rara umanità” è tratto dal versetto degli Atti degli Apostoli con le parole di San Paolo che descrive il modo con cui venne trattato insieme ai compagni naufragati sull’isola nell’anno 60, durante il viaggio che li stava portando a Roma.
Francesco è il terzo Pontefice a recarsi a Malta dopo San Giovanni Paolo II nel 1990 e nel 2001, e Benedetto XVI nel 2010.
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La nascita della comunità religiosa degli Ospitalieri di San Giovanni – si legge sul sito del sovrano Ordine di Malta – risale al 1048 in Terra Santa. Nel 1291, dopo la caduta di San Giovanni d’Acri e la perdita della Terra Santa, l’Ordine trasferisce la sua sede e l’ospedale a Limassol sull’isola di Cipro, dove era già presente dal 1210 grazie alla concessione di proprietà e diritti commerciali.
Nel 1307 sotto la guida del Gran Maestro Fra’ Foulques de Villaret, i cavalieri dell’Ordine di San Giovanni sbarcano a Rodi. Nel 1310 vi trasferiscono la loro sede. Nel 1523, dopo sei mesi di assedio e di cruenti combattimenti con la flotta e l’esercito del Sultano Solimano il Magnifico, i cavalieri sono costretti ad arrendersi e ad abbandonare Rodi. L’Ordine rimane senza un territorio per alcuni anni fino al 1530 quando prende possesso dell’isola di Malta, ceduta all’Ordine dall’Imperatore Carlo V con l’approvazione di Papa Clemente VII.
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