Rispetto, dialogo e cooperazione, sono le armi con le quali sconfiggere le guerre. La parola di Papa Francesco arriva forte ai leader religiosi, ma anche ai politici e agli intellettuali, riuniti qui ad Anversa per l’incontro di Sant’Egidio. Il Papa fa riferimento ai conflitti che insanguinano i nostri giorni, partendo dalle lezione impartita cento anni fa dallo scoppio della prima guerra mondiale: “Questo anniversario – dice Francesco – ci insegna che la guerra non è mai un mezzo soddisfacente a riparare le ingiustizie e a raggiungere soluzioni bilanciate alle discordie politiche e sociali”. Ogni guerra, aggiunge Francesco citando Benedetto XV nel 1917: “è una inutile strage”. “La guerra trascina i popoli in una spirale di violenza che poi si dimostra difficile da controllare, demolisce ciò che generazioni hanno lavorato per costruire e prepara la strada a ingiustizie e conflitti ancora peggiori”.
Il Papa non cita direttamente alcun luogo di conflitto, ma parla delle ‘guerre’ che oggi affliggono gli uomini, rovinano la vita a giovani e anziani, avvelenano la convivenza tra gruppi etnici e religiosi diversi, costringendo intere comunità all’esilio, non si può rimanere passivi di fronte a tanta sofferenza e a tanti “inutili stragi”. Ecco quindi che le varie tradizioni religiose, unite dallo Spirito di Assisi, possono dare un contributo alla pace, con la forza della preghiera e del dialogo. “La guerra – aggiunge il Papa – non è mai necessaria, né inevitabile”. Si può trovare sempre un’alternativa: è la via del dialogo dell’incontro e della sincera ricerca della verità.
Francesco invita quindi i leader religiosi riuniti in Belgio affinché “cooperino con efficacia all’opera di guarire le ferite, di risolvere i conflitti” e li richiama “ad essere uomini e donne di pace”. Le nostre comunità, conclude il messaggio, siano “scuole di rispetto e di dialogo con quelle di altri gruppi etnici o religiosi, luoghi in cui si impara a superare le tensioni, a promuovere rapporti equi e pacifici tra i popoli e i gruppi sociali e a costruire un futuro migliore per le generazioni a venire”. di Francesca Sabatinelli per la Radio Vaticana
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