Categorie: Italiae et Ecclesia

Papa Francesco a Tor Bella Monaca, i bambini gli regalano una maglia da calcio

[wzslider autoplay=”true”]Visita del pontefice nel centro Caritas e nella parrocchia di Santa Maria Madre del Redentore.”Le persone di questa periferia sono messe a dura prova dalla disoccupazione e costrette a fare brutte cose. La mafia usa i poveri per fare il lavoro sporco”

“La gente di Tor Bella Monaca è buona ma ha soltanto un difetto, lo stesso che avevano Gesù, Maria e Giuseppe: essere poveri, la povertà”, ma “la differenza è che Giuseppe e Gesù avevano un lavoro mentre tanta gente non ha nemmeno da dar da mangiare ai figli e voi lo sapete”. A dirlo è stato Papa Francesco al consiglio pastorale della parrocchia a Tor Bella Monaca spiegando come in questa situazione di “ingiustizia” sta “il dramma” della gente “buona ma messa a dura prova dalla disoccupazione e così costretta a fare cose brutte perché la società non offre un’altra via”.

Bergoglio è arrivato nel quartiere periferico romano poco dopo le 16.30 ed è stato accolto da una folla di fedeli in festa radunata dietro alle transenne. Prima di giungere nella parrocchia, Papa Francesco ha visitato il centro Caritas di via dell’Archeologia, sempre nel quartiere di Tor Bella Monaca, nel quale operano le suore Missionarie della Carità. Lì il pontefice ha incontrato 80 disabili e malati in rappresentanza di quelli assistiti nel Centro Caritas e cinque famiglie bisognose, italiane e straniere, sempre in rappresentanza della totalità di quelle assistite.

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Nella parrocchia di Santa Maria del Redentore Papa Francesco ha ribadito che “quando la gente si sente accompagnata e ben voluta non cade nella rete dei cattivi, dei mafiosi che sfruttano la gente povera per farle fare il lavoro sporco. Poi se la polizia li trova, trova la povera gente e non i mafiosi che pagano la loro sicurezza, voi lo sapete”. Il Papa ha voluto rimarcare come il “primo comandamento” sia “la vicinanza”. Bisogna “stare vicino alla gente- ha detto Bergoglio- noi non possiamo andare con il tu devi, tu devi, ma con quella vicinanza che è la carezza che Gesù ci ha insegnato”. “Vicinanza – ha sottolineato ancora – anche a quello che io so che ha fatto fuori due, tre persone? Sì, avvicinati, perché anche quello ha un cuore e c’è tanta ingiustizia”. Un’ingiustizia che, ha anche detto il Papa, non si combatte, “facendo manifestazioni politiche e poi andando a mangiare una bella pizza con la birra tutti insieme, ma con la vicinanza concreta”.

Nel campo sportivo della parrocchia alcuni ragazzi hanno chiesto al pontefice: “Cosa ha provato quando è stato eletto Papa?”, “Se Dio perdona tutti, come mai esiste l’inferno?” e “Che vuol dire vivere da cristiano?”. Nel discorso di risposta ai ragazzi del centro sportivo, Papa Francesco ha voluto sottolineare la necessità della vicinanza al Signore, definendo il male come “l’assenza del bisogno di Dio” prima di porre l’accento sul significato di “morale cristiana” come di “vivere accanto a Gesù, non senza tentazioni, ma cercando di rialzarsi dopo essere caduti”. Alla domanda sulle sue sensazioni da Papa, Francesco ha detto: “Non lo so. Mi hanno cambiato la diocesi – ha continuato scherzando, strappando diversi sorrisi alla folla – Sono felice ora come lo ero prima”.

(Fonte: Repubblica.it)

L’INCONTRO CON IL CONSIGLIO PASTORALE DELLA PARROCCHIA

“Precetti e divieti da soli non ti fanno un buon cristiano. Cristiano è l’amore di Gesù.”  E’ una delle risposte di Papa Francesco alle domande di alcuni dei giovani – circa un migliaio – che lo hanno accolto nella parrocchia romana di Santa Maria Madre del Redentore, nel quartiere periferico di Tor Bella Monaca. Nell’incontro con il Consiglio pastorale, Francesco ha parlato del dramma della “bontà messa a duira prova dall’ingiustizia e dalla discriminazione”.Si è soffermato sulle difficoltà di lavoro del quartiere romano dicendo: “Grazie per quello che fate.

La gente di Tor Bella Monaca è gente buona. Ha solo un difetto, lo stesso che avevano Gesù, Giuseppe e Maria, quello di essere poveri. La povertà, con la differenza che Gesù e Giuseppe avevano lavoro, tanta gente non ha invece da dar da mangiare ai figli.”  Poco prima di arrivare nella parrocchia, il Papa si e’ fermato a poca distanza presso il Centro Caritas nel quale operano le suore Missionarie della Carita’. Ha incontrato circa 80 disabili e malati, in rappresentanza di quelli assistiti nel Centro Caritas e cinque famiglie bisognose, italiane e straniere.  (Fonte Radio Vaticana)

 

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