La formazione dei sacerdoti e dei laici, l’aiuto ai rifugiati, la pastorale familiare. Sono alcuni dei temi forti del discorso di Papa Francesco ai vescovi della Repubblica del Congo ricevuti in udienza in occasione della “visita ad Limina”. Il Pontefice ha quindi esortato la Chiesa locale a impegnarsi per riconciliare i cuori di quanti sono ancora divisi per la violenza che ha travolto il Paese alla fine degli anni ’90. Il servizio di Alessandro Gisotti per la Radio Vaticana:
“Cicatrici profonde”. Papa Francesco definisce così le conseguenze ancora presenti nel corpo della società del Congo, dopo le violenze che lo hanno scosso alla fine degli anni ’90.
Chiesa riconcili i cuori e riavvicini le comunità
Proprio in questo ambito, è l’esortazione del Papa rivolgendosi ai vescovi congolesi, la Chiesa è chiamata a impegnarsi nella “missione di riconciliare i cuori, di riavvicinare le comunità divise e di costruire una nuova fraternità ancorata sul perdono e la solidarietà”. Francesco sottolinea quanto la Chiesa locale stia facendo per i più bisognosi, in particolare i rifugiati dei Paesi vicini e chiede ai presuli di seguire il modello del Buon Samaritano, sviluppando una pastorale sociale – nell’educazione, nella sanità e nella promozione umana – che sia percepita come “un’opera di evangelizzazione e non come l’azione di una Ong”.
Ruolo dei laici e promozione della famiglia
Nel suo discorso, il Pontefice mette dunque l’accento sull’importanza della missione dei laici che devono essere “accompagnati e formati alla testimonianza del Vangelo nell’ambito socio-politico” e si sofferma poi sulla pastorale della famiglia. “Le reticenze dei fedeli davanti al matrimonio cristiano – avverte – rivelano la necessità di un’evangelizzazione in profondità che implica non solo l’inculturazione della fede ma anche l’evangelizzazione delle tradizioni e della cultura locale”.
I vescovi siano liberi di esercitare la propria missione
Papa Francesco rivolge così il pensiero alla formazione dei sacerdoti che, osserva, sono seguiti dal popolo quando edificano la propria testimonianza di vita sullo zelo apostolico, il celibato e lo spirito di povertà evangelica. E si rallegra per le numerose vocazioni sacerdotali che fioriscono nelle diocesi del Paese. Quindi, sottolinea che i vescovi devono essere vigili “affinché gli aiuti economici accordati alle Chiese particolari per sostenerli nelle loro missioni specifiche, non limitino la loro libertà di pastori né interferiscano sulla liberta della Chiesa” che deve poter annunciare il Vangelo “con credibilità”.
Rafforzare la comunione ecclesiale tra le Chiese particolari
Il Papa si dice consapevole che, in alcune diocesi del Congo, i pastori sono chiamati ad affrontare grandi difficoltà a causa dell’insufficienza delle risorse materiali. Per questo, esorta le Chiese particolari a rafforzare la solidarietà reciproca e la comunione ecclesiale. E’ importante, sottolinea Francesco, che possiate parlare con una sola voce ispirata dal Vangelo “per orientare e illuminare i vostri concittadini su ogni aspetto della vita comune”, specie nei momenti difficili. Rammentando infine che è stato recentemente inaugurato nella diocesi di Dolisie un Santuario dedicato alla Divina Misericordia, esprime l’auspicio che questo luogo diventi uno spazio dove rafforzare la fede durante il prossimo Giubileo straordinario sulla Divina Misericordia.
A cura di Redazione Papaboys, fonte: Radio Vaticana