Papa Francesco accoglie in Vaticano 33 profughi richiedenti asilo politico, provenienti da Lesbo. Altri 10 arriveranno entro fine anno. Tutta l’assistenza sarà a carico della Santa Sede e della Comunità di Sant’Egidio.
LEGGI: Papa Francesco dona 50mila euro a Lesbo, colpita recentemente dal sisma
Su forte desiderio di Papa Francesco e grazie a un nuovo “corridoio umanitario”, mercoledì prossimo “33 profughi richiedenti asilo politico” arriveranno in Italia provenienti da Lesbo, in Grecia, dov’erano da tempo riparati.
L’Elemosiniere apostolico, il cardinale Konrad Krajewski, parte oggi per l’isola nel Mar Egeo, da dove rientrerà il 4 Dicembre accompagnando tali migranti. Ad affiancare il porporato, alcuni responsabili della Comunità di Sant’Egidio. Entro fine anno a questo gruppo si aggiungeranno “altri 10 profughi”.
La visita del Papa
La missione fa seguito a quella che lo stesso cardinale, come inviato del Papa, ha svolto a Lesbo la primavera scorsa, a tra anni dalla visita del Pontefice che il 16 aprile del 2016 incontrò personalmente i migranti del Moria refugee camp, per poi tornare in Italia con 3 famiglie di richiedenti asilo siriani, dei quali la Santa Sede curò l’accoglienza e il sostentamento, mentre l’ospitalità e il percorso d’integrazione fu seguito da Sant’Egidio.
Un altro gesto di solidarietà
Inviando in maggio l’Elemosiniere apostolico tra i migranti dell’isola, Francesco ha voluto rinnovare la propria vicinanza al popolo greco e ai profughi ed ha espresso al contempo il desiderio di compiere un “ulteriore gesto di solidarietà”, ospitando “un gruppo di giovani profughi e alcune famiglie” provenienti da Afghanistan, Camerun e Togo.
Dopo un “intenso itinerario di trattative ufficiali” tra gli organismi competenti, il ministero dell’Interno italiano ha dato “l’assenso definitivo” a svolgere l’operazione. L’accoglienza di tutti questi profughi sarà anche in questo caso “a carico” della Santa Sede, attraverso l’Elemosineria apostolica, e della Comunità di Sant’Egidio.
LEGGI: Papa Francesco a Lesbo in un viaggio segnato dalla tristezza. ‘I profughi non sono numeri!’
Due famiglie in Lussemburgo
Il 19 novembre scorso anche l’arcidiocesi di Lussemburgo, guidata dal neo cardinale Jean-Claude Hollerich che in maggio aveva partecipato alla missione del cardinale Krajewski a Lesbo, ha aperto le proprie porte a due famiglie di profughi provenienti dagli stessi campi sull’isola greca, una originaria del Kuwait con due bambini di 8 e 5 anni e una siriana con due gemelli di quasi due anni.
di Giada Aquilino – Città del Vaticano