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Papa Francesco: affidiamo a Edith Stein l’Ucraina perché possa presto ritrovare la pace

Papa Francesco, al termine dell’udienza generale, ha invocato l’intercessione di Santa Teresa Benedetta della Croce, compatrona d’Europa, per chiedere il dono della pace per l’Europa e soprattutto per la popolazione dell’Ucraina, afflitta da conflitti. Ha esortato a seguire l’esempio di Santa Teresa nell’impegno per il dialogo e la fratellanza, condannando ogni forma di violenza e discriminazione.

Rivolgendosi ai fedeli polacchi in pellegrinaggio nei Santuari mariani, Papa Francesco ha chiesto loro di pregare per il dono della pace, in particolare per l’Ucraina, affinché la Regina della Pace possa intercedere per la sua guarigione dalle sofferenze.

Il Pontefice ha poi esteso il suo pensiero al summit in Brasile sull’Amazzonia, dove ha auspicato il rinnovato impegno per la cura del Creato e lo sviluppo sostenibile da parte dei Paesi membri dell’Organizzazione del trattato di cooperazione amazzonica (Otca).

In definitiva, Papa Francesco ha richiamato l’importanza dell’intercessione di Santa Teresa Benedetta della Croce per promuovere la pace in Europa e ha esortato i fedeli a pregare per la pace in Ucraina. Ha inoltre espresso il suo sostegno al summit in Brasile sull’Amazzonia e ha invitato alla tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.

Mentre in Ucraina e in altri luoghi del mondo si combatte, e mentre in certe sale nascoste si pianifica la guerra – è brutto questo, si pianifica la guerra – la Gmg ha mostrato a tutti che è possibile un altro mondo: un mondo di fratelli e sorelle, dove le bandiere di tutti i popoli sventolano insieme, una accanto all’altra, senza odio, senza paura, senza chiusure, senza armi!

È un messaggio chiaro quello dei giovani riuniti a Lisbona la scorsa settimana: i grandi della terra ascolteranno “questo entusiasmo giovanile che vuole pace”, si chiede Francesco all’udienza generale tenuta nell’Aula Paolo VI gremita di persone, con l’auspicio che “tutto il mondo ascolti questa Giornata della gioventù e guardi questa bellezza dei giovani”. L’appuntamento del mercoledì con i fedeli torna dopo lo stop dovuto alla convalescenza seguita all’intervento chirurgico subito il 7 giugno scorso e la consueta pausa del mese di luglio. Nella catechesi interamente dedicata al suo recente viaggio apostolico in Portogallo, il 42.mo del suo pontificato, il Papa traccia un bilancio della XXXVII Giornata mondiale della gioventù e confida di avere beneficiato del clima festoso e “dell’ondata di giovani” che si è riversata nella capitale portoghese. Quell’atmosfera gioiosa è arrivata anche nell’Aula Paolo VI, dove tanti giovani sventolano le bandiere dei loro Paesi. Sono ragazzi che prima di rientrare dalla Gmg “sono passati per Roma”, il Pontefice li riconosce. “Eccoli – dice -. Dove sono i giovani c’è chiasso, sanno farlo bene!”. Poi ringrazia la Chiesa di Lisbona “per l’organizzazione e l’accoglienza” e definisce i giovani portoghesi “una presenza vitale”, ora rafforzata dall’esperienza vissuta insieme ad altri coetanei di tutto il mondo, che sarà salutare per tutta la società.

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