Categorie: Pax et Justitia

Papa Francesco ai detenuti: tutti noi abbiamo bisogno di essere purificati!

Papa Francesco ha incontrato i detenuti del carcere Curran-Fromhold di Philadelphia. Nella struttura c’è molto rigore, dalle immagini dei circuiti internazionali si vede la differenza rispetto ad incontri analoghi avvenuti nei carceri italiani. I detenuti indossano tutti la divisa azzurra ed è stato chiesto loro di non alzarsi per abbracciare Francesco. Il Papa però è passato tra le sedie ed ha voluto stringere la mano, uno ad uno, a ciascuno dei presenti.

Ad un certo punto un prigioniero di colore si alza e chiede al Papa una benedizione. Francesco annuisce e gli traccia il segno della croce sulla fronte. Tutti gli altri restano seduti.

Papa Francesco ha detto ai detenuti: “Sono venuto come pastore ma soprattutto come fratello a condividere la vostra situazione e a farla anche mia”.  Il Papa ha poi ricordato il Vangelo in cui Gesù lava i piedi ai suoi discepoli nell’Ultima Cena. Un atteggiamento che i discepoli fecero fatica a capire, compreso san Pietro, che reagisce e gli dice: «Tu non mi laverai mai i piedi!» (Gv 13,8).

“In quel tempo – spiega Papa Francesco – era abitudine quando uno arrivava in una casa lavargli i piedi. Ogni persona era sempre ricevuta così. Non c’erano strade asfaltate, erano strade polverose, con la ghiaia che si infilava nei sandali. Tutti percorrevano i sentieri che lasciavano impregnati di polvere, danneggiavano con qualche pietra o provocavano qualche ferita. Lì vediamo Gesù che lava i piedi, i nostri piedi, quelli dei suoi discepoli di ieri e di oggi”.

“Vivere è camminare, vivere è andare per diverse strade, diversi sentieri che lasciano il loro segno nella nostra vita”.

“Per la fede sappiamo che Gesù ci cerca, vuole guarire le nostre ferite, curare i nostri piedi dalle piaghe di un cammino carico di solitudine, pulirci dalla polvere che si è attaccata per le strade che ciascuno ha percorso. Non ci chiede dove siamo andati, non ci interroga su che cosa stavamo facendo. Al contrario, ci dice: «Se non ti laverò, non avrai parte con me» (Gv 13,8). Se non ti lavo i piedi, non potrò darti la vita che il Padre ha sempre sognato, la vita per cui ti ha creato. Egli viene incontro a noi per calzarci di nuovo con la dignità dei figli di Dio. Vuole aiutarci a ricomporre il nostro andare, riprendere il nostro cammino, recuperare la nostra speranza, restituirci la fede e la fiducia. Vuole che torniamo alle strade, alla vita, sentendo che abbiamo una missione; che questo tempo di reclusione non è stato mai sinonimo di espulsione”.

“Vivere – prosegue Papa Francesco – comporta sporcare i nostri piedi per le strade polverose della vita, della storia. Tutti abbiamo bisogno di essere purificati, di essere lavati. Tutti siamo cercati da questo Maestro che ci vuole aiutare a riprendere il cammino. Il Signore ci cerca tutti per darci la sua mano”.

“E’ penoso riscontrare a volte il generarsi di sistemi penitenziari che non cercano di curare le piaghe, guarire le ferite, generare nuove opportunità. E’ doloroso riscontrare come a volte si crede che solo alcuni hanno bisogno di essere lavati, purificati, non considerando che la loro stanchezza, il loro dolore, le loro ferite sono anche la stanchezza, il dolore e le ferite di una società. Il Signore ce lo mostra chiaramente per mezzo di un gesto: lavare i piedi per andare a tavola. Una tavola alla quale Egli vuole che nessuno rimanga fuori. Una tavola che è stata apparecchiata per tutti e alla quale tutti siamo invitati”.

“Questo momento nella vostra vita può avere un unico scopo: tendere la mano per riprendere il cammino, tendere la mano che aiuti al reinserimento sociale. Un reinserimento di cui tutti facciamo parte, che tutti siamo chiamati a stimolare, accompagnare e realizzare. Un reinserimento cercato e desiderato da tutti: reclusi, famiglie, funzionari, politiche sociali e educative. Un reinserimento che benefica ed eleva il livello morale di tutta la comunità”.

“Desidero incoraggiarvi ad avere questo atteggiamento tra di voi, con tutte le persone che in qualche modo fanno parte di questo Istituto. Siate artefici di opportunità, artefici di cammino, di nuove vie”.

“Guardiamo – conclude Francesco – a Gesù che ci lava i piedi: Egli è «la via, la verità e la vita» (Gv 14,6) che viene a farci uscire dall’inganno di credere che nulla possa cambiare, che ci aiuta a camminare per sentieri di vita e di pienezza. Che la forza del suo amore e della sua Risurrezione sia sempre via di vita nuova”.

Di Alessandro Ginotta per PAPABOYS 3.0



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