“Minorità” e “fraternità” sono “elementi essenziale” della vostra identità, ha detto il Papa ai Frati Minori guidati dal ministro generale, padre Michael Perry:
“Minorità significa anche uscire da sé stessi, dai propri schemi e vedute personali; significa andare oltre le strutture – che pure sono utili se usate saggiamente – oltre le abitudini e le sicurezze, per testimoniare concreta vicinanza ai poveri, ai bisognosi, agli emarginati, in un autentico atteggiamento di condivisione e di servizio”.
Fraternità, per essere testimoni credibili del Vangelo, così come nella Chiesa delle origini, seppero mostrarsi i cristiani, “uniti nell’amore”, “disponibili nel dono e nel perdono vicendevole”, “solidali nella misericordia, nella benevolenza, nell’aiuto reciproco, unanimi nel condividere le gioie, le sofferenze e le esperienze della vita”:
“La vostra famiglia religiosa è chiamata ad esprimere questa fraternità concreta, mediante un recupero di fiducia reciproca – e sottolineo questo: fiducia reciproca – nelle relazioni interpersonali, affinché il mondo veda e creda, riconoscendo che l’amore di Cristo guarisce le ferite e rende una cosa sola”
“In questa prospettiva – ha raccomandato Francesco – è importante che venga recuperata la coscienza di essere portatori di misericordia, di riconciliazione e di pace”:
“Realizzerete con frutto questa vocazione e missione se sarete sempre più una congregazione ‘in uscita’”.
Ha ricordato poi il Papa che San Francesco ammoniva ed esortava ai suoi frati di andare per il mondo, senza litigare e giudicare gli altri. Esortazioni di “grande attualità anche per il nostro mondo di oggi”:
“Quanto è importante vivere un’esistenza cristiana e religiosa senza perdersi in dispute e chiacchiere, coltivando un dialogo sereno con tutti, con mitezza, mansuetudine e umiltà, con mezzi poveri, annunciando la pace e vivendo sobriamente, contenti di quanto ci è offerto”.
“Ciò richiede – ha sottolineato il Papa – un impegno deciso nella trasparenza, nell’uso etico e solidale dei beni, in uno stile di sobrietà e di spogliazione”:
“O siete voi liberamente poveri e minori, o finirete spogliati”.
Quindi, il richiamo a confidare nello Spirito Santo per affrontare le sfide più urgenti: “Il calo numerico, l’invecchiamento e la diminuzione delle nuove vocazioni”. Infine, un incoraggiamento:
“Voi avete ereditato un’autorevolezza nel popolo di Dio con la minorità, con la fratellanza, con la mitezza, con l’umiltà, con la povertà. Per favore, conservatela! Non perdetela! Il popolo vi vuole bene, vi ama”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
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