Debora Donnini-Città del Vaticano
Siete disposti ad abbracciare il sogno di Gesù? Si dipana a partire da questa domanda il discorsodi Papa Francesco rivolto stamani ai ragazzi della diocesi di Brescia, circa 3mila, ricevuti in udienza in Aula Paolo VI. Il suo sguardo è rivolto al prossimo Sinodo di ottobre sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Il Papa da una parte assicura che il Sinodo si sta preparando con “un verso ascolto” dei ragazzi, cioè con la disponibilità a cambiare qualcosa, a camminare insieme. D’altra ripete loro, più volte, una domanda:
Voi siete disposti ad ascoltare Gesù e a cambiare qualcosa di voi stessi? Se siete qui, io penso che sia così, ma non posso e non voglio darlo per scontato. Ognuno di voi ci rifletta dentro di sé, nel proprio cuore: Sono disposto a fare miei i sogni di Gesù? Oppure ho paura che i suoi sogni possano “disturbare” i miei sogni?
Il sogno di Gesù è “il regno di Dio”, spiega, cioè “formare una grande famiglia” con Dio come Padre, che ama tutti i suoi figli ed è pieno di gioia quando uno smarrito torna a casa.
Per abbracciare questo sogno però bisogna “rinnegare se stessi”, che non significa disprezzare quello che Dio ci ha donato, come la vita, il corpo, le relazioni:
Gesù chiede a chi vuole seguirlo di “rinnegare sé stesso”, perché c’è in ognuno di noi quello che nella Bibbia si chiama l’“uomo vecchio”: c’è un “uomo vecchio”, un io egoistico che non segue la logica di Dio, la logica dell’amore, ma segue la logica opposta, quella dell’egoismo, del fare il proprio interesse, mascherato spesso da una facciata buona, per nasconderlo.
Per liberarci da questa schiavitù interna dell’attaccarsi alle ricchezze, ai vizi, all’egoismo, c’è però bisogno anche della “nostra collaborazione”, cioè di chiedere a Gesù il perdono e un cuore come il suo.
“Gesù, perdonami, dammi un cuore come il tuo, umile e pieno d’amore”. Così era il cuore di Gesù. Così amava Gesù. Così viveva Gesù.
A chi fa questa preghiera – assicura Francesco – Gesù regala “esperienze sorprendenti” come “una nuova gioia per leggere il Vangelo”, oppure sentirsi attirati a partecipare alla Messa, cosa che per un giovane può non essere molto comune, nota il Papa. Oppure sentire la sua presenza nelle persone sofferenti, malate, escluse, o ancora il coraggio di andare controcorrente senza giudicare gli altri.
A dimostrare questo, sono poi i santi come san Francesco d’Assisi, che appunto ha rinnegato il suo io egoistico, era pieno di sogni del mondo e poi ha abbracciato i sogni di Gesù. Come anche Paolo VI, di cui il vescovo, mons. Pierantonio Tremolada, nel saluto, ha ricordato l’imminente canonizzazione. Anche Giovanni Battista Montini prima che Papa è stato un giovane “di un paese della vostra terra”, sottolinea Francesco. E il Papa conclude il suo discorso chiedendo ai ragazzi di fare “un compito a casa”:
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Scoprire com’era Giovanni Battista Montini da giovane; com’era nella sua famiglia, da studente, nell’oratorio…; quali erano i suoi “sogni”… Ecco, provate a cercare questo.
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