“I cristiani sono chiamati ad una sempre maggiore unità, anche superando vecchie concezioni e reticenze”. E’ l’esortazione di Papa Francesco contenuta nel discorso alla delegazione ecumenica della Chiesa luterana di Finlandia, ricevuta in occasione del tradizionale pellegrinaggio per la festa di Sant’Enrico e nel primo giorno della Settimana dedicata alla preghiera per l’unità dei cristiani.
Il Pontefice ha quindi messo l’accento sull’importanza di una testimonianza comune dei cristiani in un mondo lacerato da conflitti e segnato dal secolarismo.
Un pellegrinaggio ecumenico per sottolineare che “dare testimonianza di Gesù Cristo, che è il fondamento dell’unità”. Papa Francesco tratteggia così il significato della visita alla Sede di Pietro della delegazione ecumenica della Chiesa luterana di Finlandia, guidata dal vescovo luterano di Helsinki, Irja Askola. Il Pontefice esprime gratitudine al Signore “per i risultati che sono stati conseguiti nel dialogo tra luterani e cattolici”.
Camminare assieme per costruire fondamento di comunione nella fede
Quindi, osserva che “su questa base, tale dialogo prosegue nel suo promettente cammino verso un’interpretazione condivisa, a livello sacramentale, di Chiesa, Eucaristia e Ministero”:
“Gli importanti passi avanti compiuti insieme stanno costruendo un solido fondamento di comunione di vita nella fede e nella spiritualità e i rapporti sono sempre più pervasi da uno spirito di sereno confronto e di fraterna condivisione”.
“La comune vocazione di tutti i cristiani – riprende – è ben evidenziata dal testo biblico di riferimento della Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani, che inizia oggi”, ovvero “Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce” (1 Pt 2,9).
Cristiani siano uniti in un mondo lacerato da conflitti e segnato da secolarismo
“Nel nostro dialogo – constata Francesco – alcune differenze tuttora permangono nella dottrina e nella prassi”. Ma questo, è la sua esortazione, non deve ostacolare la volontà di camminare assieme:
“Questo però non deve scoraggiarci, ma piuttosto spronarci a proseguire insieme il cammino verso una sempre maggiore unità, anche superando vecchie concezioni e reticenze. In un mondo spesso lacerato dai conflitti e segnato da secolarismo e indifferenza, tutti uniti siamo chiamati ad impegnarci nel confessare Gesù Cristo, diventando sempre più testimoni credibili di unità e artefici di pace e di riconciliazione”.
***IL SERVIZIO VIDEO curato dal Centro Televisivo Vaticano ***
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Il servizio è di Alessandro Gisotti per la Radio Vaticana