Adriana Masotti – Città del Vaticano
Sedici nuovi sacerdoti, undici dei quali della diocesi di Roma: Francesco li ha ordinati stamattina nella Messa celebrata nella Basilica Vaticana. Diverse le loro origini: cinque sono di Roma, tre provengono dall’India, uno dalla Croazia e uno dalla Romania, e poi da Perù, Viet-Nam, Myanmar, Colombia, El Salvador, Madagascar.
I diaconi pronunciano il loro “sì” nella IV domenica di Pasqua, detta del Buon Pastore, in cui la Chiesa celebra la 55ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.
Una celebrazione in cui prevale il colore bianco delle vesti, ricca di passaggi come quello in cui i neo presbiteri confermano la volontà di servire il Signore e promettono obbedienza al Papa e ai loro superiori. E molti i gesti simbolici come l’unzione dei palmi delle mani, fatta a ciascuno dal Papa, che significa la prerogativa a loro affidata di consacrare il Pane e il Vino sull’altare.
Il Papa pronuncia l’ “Omelia rituale” prevista dal Pontificale Romano per l’Ordinazione dei presbiteri, con alcune aggiunte personali.
Gesù – esordisce – è il solo Sommo Sacerdote del Nuovo Testamento, e in Lui tutto il popolo di Dio è costituito popolo sacerdotale:
Nondimeno, tra tutti i suoi discepoli, il Signore Gesù vuole sceglierne alcuni in particolare, perché esercitando pubblicamente nella Chiesa in suo nome l’officio sacerdotale a favore di tutti gli uomini, continuassero la sua personale missione di maestro, sacerdote e pastore.
Gesù inviato dal Padre – prosegue Francesco – inviò nel mondo gli Apostoli e quindi i Vescovi di cui i presbiteri sono collaboratori, per servire il popolo di Dio con la predicazione, le azioni di culto, specialmente la celebrazione dell’Eucaristia. Il Papa ricorda ai candidati che saranno partecipi della missione di Cristo, unico Maestro e raccomanda loro:
Dispensate a tutti quella Parola di Dio, che voi stessi avete ricevuto con gioia. Leggete e meditate assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato.
Le parole dei sacerdoti saranno nutrimento per i fedeli , “gioia e sostegno ai fedeli di Cristo il profumo della vostra vita”. Francesco descrive i compiti a cui essi sono chiamati e in particolare sottolinea: “Con il Sacramento della Penitenza rimetterete i peccati nel nome di Cristo e della Chiesa”, aggiungendo poi a braccio:
E qui mi fermo per chiedervi: per favore, non stancatevi di essere misericordiosi. Pensate ai vostri peccati, alle vostre miserie che Gesù perdona. Siate misericordiosi.
Francesco invita infine i neo sacerdoti ad esercitare in letizia e carità sincera il loro sacerdozio:
unicamente intenti a piacere Dio e non a voi stessi o agli uomini, per altri interessi. Soltanto il servizio a Dio, per il bene del santo popolo fedele di Dio.
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Con un’ultima raccomandazione
Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che non è venuto per essere servito, ma per servire e per cercare e salvare ciò che era perduto.
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