Cattolici ed ebrei stanno “attraversando un fecondo momento di dialogo”: così il Papa ricevendo stamane in Vaticano i rappresentanti della Conferenza dei Rabbini europei, del Consiglio Rabbinico d’America e della Commissione del Gran Rabbinato d’Israele impegnata a dialogare con la Commissione per i Rapporti religiosi con l’Ebraismo della Santa Sede.
Un bilancio positivo, dunque, di un “cammino comune”, partito dalla Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, ‘magna charta’ del dialogo col mondo ebraico, ha sottolineato Francesco:
“Nel corso degli ultimi decenni ci siamo così potuti avvicinare, dialogando in modo efficace e fruttuoso; abbiamo approfondito la nostra conoscenza reciproca e intensificato i nostri vincoli di amicizia”.
Così come evidenziato nel documento “Fra Gerusalemme e Roma” consegnato al Papa dai rabbini europei, americani e israeliani, tra cui anche il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni:
“Il vostro documento si rivolge ai cattolici chiamandoli partner, stretti alleati, amici e fratelli nella ricerca comune di un mondo migliore che possa godere pace, giustizia sociale e sicurezza”.
Nel documento si riconosce infatti che “nonostante profonde differenze teologiche cattolici ed ebrei condividono credenze comuni”. E questo “è tanto importante”, ha aggiunto il Papa, così come …
“… l’affermazione che le religioni devono utilizzare il comportamento morale e l’educazione religiosa – non la guerra, la coercizione o la pressione sociale – per esercitare la propria capacità di influenzare e di ispirare”.
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Fonte it.radiovaticana.va/di Roberta Gisotti