Il messaggio di Papa Francesco ai vescovi europei
Messaggio di Francesco per l’apertura dell’annuale Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa che quest’anno si terrà in modalità esclusivamente on line (25-26 settembre). Vanno individuate, scrive il Pontefice, vie di “paterna e tenera prossimità al popolo”
(Emanuela Campanile – Vatican News)
“La Chiesa in Europa dopo la pandemia. Prospettive per il creato e per la comunità” è il tema scelto dai vescovi per Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa.
Inizialmente prevista a Praga dal 25 al 27, l’Assemblea si svolgerà in modalità esclusivamente online oggi e domani, visto il peggioramento della situazione dei contagi da Covid-19 in Repubblica Ceca.
Ed è in occasione di questo appuntamento annuale, Papa Francesco fa giungere ai partecipanti la sua vicinanza con un Messaggio indirizzato al Presidente della Ccee, il cardinale Angelo Bagnasco.
Coraggio e prossimità
Nelle parole del Pontefice, l’apprezzamento per il tema scelto dai vescovi e l’invito a individuare e continuare a percorrere “coraggiose vie di servizio pastorale”. Percorsi, spiega Francesco, ispirati dall’esperienza del Covid:
“La morte di tante persone anziane, i drammi delle famiglie colte di sorpresa da un dolore grande e minaccioso, i drammi dei ragazzi e dei giovani chiusi in casa, i riti religiosi e i percorsi di formazione cristiana sospesi, hanno indotto non pochi sacerdoti e religiosi a individuare coraggiose vie di servizio pastorale, testimoniando paterna e tenera prossimità al popolo.”
“Cose nuove e cose antiche”
Di fronte a tanto dolore e a quelle che il Papa identifica come “nuove povertà” è “necessario – prosegue – che questa fantasia della carità prosegua, manifestando sempre più attenta e generosa vicinanza ai più deboli”.
Da qui, l’importanza per le comunità cristiane di non perdere quanto vissuto ma di rileggerlo spiritualmente così da “discernere prospettive per il futuro”. L’immagine a cui il Papa fa riferimento, è quella evangelica dello scriba “che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”.