Categorie: Finis Mundi

Papa Francesco ai Vescovi Usa: Non sono venuto per giudicarvi o per impartirvi lezioni

Papa Francesco ha incontrato i vescovi degli Stati Uniti nella cattedrale di San Matteo a Washington ed ha rivolto loro, parlando in italiano, un appassionato discorso. Francesco ha portato ai presuli americani il suo conforto: “Sappiate che il Papa vi accompagna e vi sostiene, poggia anch’Egli sulla vostra la sua mano ormai vecchia e rugosa ma, per grazia di Dio, ancora capace di sostenere e di incoraggiare. Il cuore del Papa – ha proseguito Bergoglio – si dilata per includere tutti. Allargare il cuore per testimoniare che Dio è grande nel suo amore è la sostanza della missione del Successore di Pietro, Vicario di Colui che sulla croce ha abbracciato l’intera umanità. Che nessun membro del Corpo di Cristo e della nazione americana si senta escluso dall’abbraccio del Papa”.

Non sono venuto per giudicarvi o per impartirvi lezioni… Consentitemi soltanto, con la libertà dell’amore, di poter parlare come un fratello tra i fratelli”. Parole dolci e tenere, quelle pronunciate da Papa Francesco, che ha ricordato, come già aveva fatto poco prima alla Casa Bianca, le sue origini sudamericane: “Vi parlo come Vescovo di Roma, già nella vecchiaia chiamato da Dio da una terra anch’essa americana, per custodire l’unità della Chiesa Universale e per incoraggiare nella carità il percorso di tutte le Chiese particolari, perché progrediscano nella conoscenza, nella fede e nell’amore di Cristo”.

Papa Francesco ha parlato come pastore fra pastori: “La nostra gioia più grande è essere Pastori, nient’altro che Pastori, dal cuore indiviso ed una irreversibile consegna di sé. Bisogna custodire questa gioia senza lasciare che ce la rubino. Il maligno ruggisce come leone cercando di divorarla, rovinando così quanto siamo chiamati ad essere non per noi stessi, ma per dono e al servizio del – Pastore delle nostre anime – (1 Pt 2,25)”. Papa Francesco ha poi lanciato un’esortazione a “non pascere sé stessi ma saper arretrare, abbassarsi, decentrarsi, per nutrire di Cristo la famiglia di Dio”.

Non chiudersi nel recinto delle paure a leccarsi le ferite

Il Vescovo di Roma ha invitato i presuli americani a non cedere alla tentazione “di chiudersi nel recinto delle paure, a leccarsi le ferite. So bene – ha proseguito – che numerose sono le vostre sfide, che è spesso ostile il campo nel quale seminate”.

Papa Francesco ha anche riconosciuto “il coraggio con cui avete affrontato momenti oscuri del vostro percorso ecclesiale senza temere autocritiche né risparmiare umiliazioni e sacrifici. So quanto ha pesato in voi la ferita degli ultimi anni, e ho accompagnato il vostro generoso impegno per guarire le vittime, consapevole che nel guarire siamo pur sempre guariti, e per continuare a operare affinché tali crimini non si ripetano mai più”.

Il richiamo all’unità
La Chiesa non ha che una via per far conoscere a tutti il Vangelo: il dialogo. Ed “il dialogo” – ha detto Francesco – “vale anche all’interno della Chiesa, perché “la nostra missione episcopale è primariamente cementare l’unità. È un imperativo, pertanto, vegliare per tale unità, custodirla, favorirla, testimoniarla come segno e strumento che, di là di ogni barriera, unisce nazioni, razze, classi, generazioni”.

Le sfide per la Chiesa
“Le vittime innocenti dell’aborto, i bambini che muoiono di fame o sotto le bombe, gli immigrati che annegano alla ricerca di un domani, gli anziani o i malati dei quali si vorrebbe far a meno, le vittime del terrorismo, delle guerre, della violenza e del narcotraffico, l’ambiente devastato da una predatoria relazione dell’uomo con la natura, in tutto ciò è sempre in gioco il dono di Dio, del quale siamo amministratori nobili, ma non padroni. Non è lecito pertanto evadere da tali questioni o metterle a tacere”.

Il tema della famiglia
Di non minore importanza è l’annuncio del Vangelo della famiglia che, nell’imminente Incontro Mondiale delle Famiglie a Filadelfia, avrò modo di proclamare con forza insieme a voi e a tutta la Chiesa.

Attenzione agli immigrati
In ultimo Papa Francesco ha affrontato il tema dell’immigrazione: “Non soltanto come Vescovo di Roma, ma anche come Pastore venuto dal sud, sento il bisogno di ringraziarvi e di incoraggiarvi. Forse non sarà facile per voi leggere la loro anima; forse sarete messi alla prova dalla loro diversità. Sappiate, comunque, che possiedono anche risorse da condividere. Perciò accoglieteli senza paura. Offrite loro il calore dell’amore di Cristo e decifrerete il mistero del loro cuore. Sono certo che, ancora una volta, questa gente arricchirà l’America e la sua Chiesa”.

Di Alessandro Ginotta per PAPABOYS 3.0



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