Come primo atto della seconda giornata in Armenia, il Papa da Yerevan si è trasferito a Tzitzernakaberd, la “collina delle rondini” che ospita il Memoriale dedicato alla memoria dei massacri della popolazione armena sotto l’impero ottomano del 1915. Inaugurato nel 1967, il sito si è arricchito in occasione dell’80.mo anniversario dei massacri nel 1995 di un Museo che conserva testimonianze e documenti sui massacri.
Al Memoriale il Papa e il Catholicos sono stati accolti dal Presidente, con il quale hanno percorso a piedi l’ultimo tratto del viale che porta al Memoriale, dove il Papa ha deposto una corona di fiori all’esterno del Monumento. Presente anche un gruppo di bambini con cartelli dei martiri del 1915. Davanti alla Fiamma perenne è stato recitato il Padre Nostro. Quindi sono state proclamate due letture: la prima tratta dalla Lettera agli Ebrei (Avete dovuto sopportare una lotta grande) e la seconda dal Vangelo di Giovanni (Qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò). Al termine il Papa ha pronunciato la Preghiera di intercessione
Cristo, che incoroni i tuoi santi
e adempi la volontà dei tuoi fedeli
e guardi con amore e dolcezza alle tue creature,
ascoltaci dai cieli della tua santità,
per l’intercessione della santa Genitrice di Dio,
per le suppliche di tutti i tuoi santi,
e di quelli di cui oggi è la memoria.
Ascoltaci, Signore, e abbi pietà,
perdonaci, espia e rimetti i nostri peccati.
Rendici degni di glorificarti,
con sentimenti di grazie,
insieme al Padre e allo Spirito santo,
ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Il Papa, il Catholicos e il Presidente armeno si sono trasferiti quindi sulla terrazza del Museo del Memoriale. Lungo il percorso del giardino, il Papa ha innaffiato un albero a ricordo della visita. Sulla terrazza il toccante incontro con una decina di discendenti dei perseguitati armeni, a suo tempo salvati e ospitati a Castel Gandolfo da Papa Pio XI.
Le parole scritte da Papa Francesco sul libro del memoriale.
Prima di congedarsi Francesco ha firmato il Libro d’Onore. “Qui prego, col dolore nel cuore, – ha scritto il Papa – perché mai piu’ vi siano tragedie come questa, perché l’umanita’ non dimentichi e sappia vincere con il bene il male; Dio conceda all’amato popolo armeno e al mondo intero pace e consolazione. Dio custodisca la memoria del popolo armeno. La memoria non va annacquata né dimenticata; la memoria e’ fonte di pace e di futuro”.
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Dal Mausoleo il Papa quindi si è recato all’aeroporto di Yerevan per trasferirsi a Gyumri dove celebrerà la Messa nella piazza Vartanàns.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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