L’invito di Papa Francesco in questa domenica ancora drammatica a causa del coronavirus a livello mondiale, invita a fare un passo in avanti verso Dio. ‘Lasciare l’aria grigia della tristezza, passiamo dalla lamentela alla gioia del servizio’. Il cambio di passo che propone Papa Francesco è da ‘io’ a ‘Dio’ e poi da ‘se’ al ‘si’.
‘Dobbiamo passare dai pensieri sul mio io, ai pensieri del mio Dio’ lo ha ribadito Francesco prima della recita della preghiera mariana, celebrata all’interno dello studio nel Palazzo Apostolico, poiché la piazza anche in questa domenica è proibita ai fedeli.
Nella vita – ha concluso Francesco – siamo sempre in cammino e diventiamo ciò verso il quale andiamo, scegliamo la via di Dio, scopriremo che non c’è imprevisto, non c’è salita, non c’è notte che non si possa affrontare con Gesù!
Undici chilometri in salita e poi in discesa è quanto i discepoli di Emmaus percorrono insieme al Signore, che prima vedono ma non riconoscono e poi pur non vedendolo più, ma sentendolo vicino, fanno la strada a ritroso per andare a portare agli altri “la bella notizia dell’incontro con Gesù Risorto”. Sono, indica il Papa, le due direzioni opposte della vita:
C’è la via di chi, come quei due all’andata, si lascia paralizzare dalle delusioni della vita e va avanti triste; e c’è la via di chi non mette al primo posto sé stesso e i suoi problemi, ma Gesù che ci visita, e i fratelli che attendono la sua visita, cioè i fratelli che attendono che noi ci prendiamo cura di loro. Ecco la svolta: smettere di orbitare attorno al proprio io, alle delusioni del passato, agli ideali non realizzati, a tante cose brutte che sono accadute nella propria vita. Ma tante volte noi siamo presi a orbitare, orbitare … Lasciare quello e andare avanti guardando alla realtà più grande e vera della vita: Gesù è vivo, Gesù e mi ama. Questa è la realtà più grande, e io posso fare qualcosa per gli altri. È una bella realtà, positiva, solare, bella!
“Non c’è salita, non c’è notte che non si possono affrontare con Gesù”, sottolinea Francesco, che ricorda che tutto cambia se si fa esperienza del suo amore, del suo incontro. I discepoli di Emmaus sono i testimoni di questa svolta: aprono il cuore, ascoltano le Scritture e lo invitano a casa.
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Sono tre passaggi che possiamo compiere anche noi nelle nostre case: primo, aprire il cuore a Gesù, affidargli i pesi, le fatiche, le delusioni della vita; secondo, ascoltare Gesù, prendere in mano il Vangelo, leggere oggi stesso questo brano, al capitolo ventiquattro del Vangelo di Luca; terzo, pregare Gesù, con le stesse parole di quei discepoli: “Signore, «resta con noi»: con tutti noi, perché abbiamo bisogno di Te per trovare la via”.
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