Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano per Vaticannews.va
Gesù, pastore vero, ci difende, come sue pecore, “con la luce della sua parola e la forza della sua presenza”, ci conosce “uno ad uno” ed è “sempre pronto a prendersi cura di noi”, per sanare “le piaghe dei nostri errori” con la sua misericordia. Infine ci ama, ma ama tutti, anche chi non frequenta mai “le nostre comunità”. Così Papa Francesco, prima della recita del Regina Caeli,
dalla finestra del suo studio nel Palazzo apostolico, parla di Gesù nella domenica detta del Buon Pastore, la quarta di Pasqua. Un vero pastore, che “difende, conosce e ama le sue pecore”.Al mercenario invece, ricorda commentando le parole di Cristo nel Vangelo di Giovanni, “non importano le pecore, perché non sono sue. Fa questo mestiere solo per la paga, e non si preoccupa di difenderle: quando arriva il lupo fugge e le abbandona”.
Gesù, invece, pastore vero, ci difende sempre e ci salva in tante situazioni difficili, pericolose, mediante la luce della sua parola e la forza della sua presenza, che noi sperimentiamo sempre e se vogliamo ascoltare, tutti i giorni.
Un grande dolore, il “momento della vergogna”. Papa Francesco ha nel cuore quelle 130 vite spezzate, e nella mente quei volti “che per due giorni interi hanno implorato invano aiuto, un aiuto che non è mai arrivato”. Dopo la preghiera mariana del Regina Caeli, in Piazza San Pietro, ricorda “la tragedia che ancora una volta si è consumata nei giorni scorsi nel Mediterraneo. 130 migranti sono morti in mare. Sono persone. Sono vite umane”.
E chiede che tutti si interroghino “su questa ennesima tragedia”…
È il momento della vergogna. Preghiamo per questi fratelli e sorelle, e per tanti che continuano a morire in questi drammatici viaggi. Anche preghiamo per coloro che possono aiutare ma preferiscono guardare da un’altra parte. Preghiamo in silenzio…
Il Papa chiede preghiera anche per le vittime, in Iraq, questa notte, “dell’incendio di un ospedale per i malati di Covid a Baghdad. Fino a questo momento sono 82 morti”. Ed assicura la sua preghiera, esprimendo la sua vicinanza, per la popolazione “delle isole di Sant Vincent e Granadine dove un’eruzione vulcanica sta provocando danni e disagi”.
Francesco ricorda infine che venerdì scorso a Santa Cruz del Quiché, in Guatemala sono stati beatificati José María Gran e nove compagni martiri, tre sacerdoti e sette laici della Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù, “uccisi tra il 1980 e il 1991, tempo di persecuzione contro la Chiesa Cattolica impegnata nella difesa dei poveri”. Animati dalla fede in Cristo, sottolinea, “sono stati eroici testimoni di giustizia e di amore. Il loro esempio ci renda più generosi e coraggiosi nel vivere il Vangelo”.
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