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Anche Papa Francesco prenderà parte alla 42ª sessione del Consiglio dei governatori del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, delle Nazioni Unite. Il discorso e il saluto a rappresentanti delle popolazioni indigene
L’annuncio era stato dato il 27 novembre scorso: oggi, 14 febbraio, Papa Francesco è atteso alla Fao per partecipare alla cerimonia di apertura della 42ª sessione del Consiglio dei governatori del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad), agenzia delle Nazioni Unite a Roma. L’arrivo, rende noto la Sala stampa vaticana, è in programma per le 9. Francesco pronuncerà un discorso al Consiglio dei governatori, quindi saluterà un gruppo di rappresentanti delle popolazioni indigene e rivolgerà infine un indirizzo di saluto al personale dell’Ifad. La conclusione della visita è fissata per le 11.
Per Papa Francesco sarà la terza volta in visita alla Fao.
La prima volta c’era stato il 20 novembre 2014; la seconda il 16 ottobre 2017. Ancora, il 13 giugno 2016 aveva fatto visita al Programma alimentare mondiale (Pam). Domani inaugurerà la due giorni di lavori dell’agenzia Onu per lo sviluppo agricolo su innovazione e imprenditoria nelle aree rurali dei Paesi più poveri del mondo. Alla cerimonia prenderanno parte, insieme al premier italiano Giuseppe Conte, anche il presidente della Repubblica domenicana e il ministro dell’Agricoltura del Rwanda.
L’Ifad, istituita il 13 dicembre 1977, a oggi è presente in 181 Paesi del mondo ed è impegnata a beneficio delle popolazioni rurali più povere perché raggiungano una maggiore sicurezza e qualità alimentare, ottengano redditi più alti e affrontino con maggiore capacità di adattamento e di reazione le sfide ambientali e sociali. Una storia, quella dell’agenzia Onu, da sempre seguita da vicino dalla Santa Sede. Basta pensare all’appello lanciato da Paolo VI già nel 1964, che chiedeva l’istituzione di un fondo, magari sottraendo quantità di denaro dagli investimenti in armamenti, da dedicare ai poveri della terra, finanziando progetti per la fornitura di servizi e di mezzi, vale a dire sementi, attrezzi, fertilizzanti, sistemi di irrigazione, deposito di prodotti, infrastrutture, nelle aree rurali.