Papa Francesco ha ricevuto oggi i membri del Tribunale della Rota Romana nel giorno dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Il giudice, ha affermato il Papa, nel ponderare la validità del consenso espresso dagli sposi, deve tener conto del contesto di valori e di fede – o della loro carenza o assenza – in cui l’intenzione matrimoniale si è formata. Ha quindi sollecitato il Tribunale ad un accresciuto impegno per il bene di tante coppie che si rivolgono alla Chiesa per far luce sulla propria situazione coniugale auspicando sempre più cause del tutto gratuite. Il servizio di Adriana Masotti per la Radio Vaticana:
Il Papa coglie l’occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario per offrire una riflessione sul contesto umano e culturale in cui oggi vengono contratti tanti matrimoni. La crisi dei valori non è certo un fenomeno recente, riconosce Francesco, già il beato Paolo VI, stigmatizzava le malattie dell’uomo moderno «talora vulnerato da un relativismo sistematico … così che esteriormente tenta di impugnare la ‘maestà della legge’, e interiormente sostituisce all’impero della coscienza morale il capriccio della coscienza psicologica” .
“In effetti, l’abbandono di una prospettiva di fede sfocia inesorabilmente in una falsa conoscenza del matrimonio, che non rimane priva di conseguenze nella maturazione della volontà nuziale”.
Mentalità mondana
L’esperienza pastorale, continua Francesco, ci insegna che vi è oggi un gran numero di fedeli in situazione irregolare, sulla cui storia ha avuto un forte influsso la diffusa mentalità mondana che conduce a perseguire, invece della gloria del Signore, il benessere personale.
Per questo, afferma il Papa: “il giudice, nel ponderare la validità del consenso espresso, deve tener conto del contesto di valori e di fede – o della loro carenza o assenza – in cui l’intenzione matrimoniale si è formata. Infatti, la non conoscenza dei contenuti della fede potrebbe portare a quello che il Codice chiama errore determinante la volontà. Questa eventualità non va più ritenuta eccezionale come in passato”.
In ricerca del proprio benessere
Tale errore, continua, non minaccia solo la stabilità del matrimonio, la sua esclusività e fecondità, ma spinge i nubendi alla riserva mentale circa la stessa permanenza dell’unione, o la sua esclusività, che verrebbero meno qualora la persona amata non realizzasse più le proprie aspettative di benessere affettivo”.
“Vorrei dunque esortarvi ad un accresciuto e appassionato impegno nel vostro ministero, posto a tutela dell’unità della giurisprudenza nella Chiesa. Quanto lavoro pastorale per il bene di tante coppie, e di tanti figli, spesso vittime di queste vicende! Anche qui, c’è bisogno di una conversione pastorale delle strutture ecclesiastiche, per offrire l’opus iustitiae a quanti si rivolgono alla Chiesa per fare luce sulla propria situazione coniugale”.
Evitare i sofismi, sogno cause gratuite
Non bisogna, dunque, chiudere la salvezza delle persone dentro le strettoie del giuridicismo ma, evitando sofismi lontani dalla carne viva delle persone in difficoltà, stabilire la verità nel momento consensuale. Infine un dato positivo che il Papa commenta a braccio: un rilevante numero di cause presso la Rota Romana sono di gratuito patrocinio a favore di parti che, per le disagiate condizioni economiche in cui versano, non sono in grado di procurarsi un avvocato.
“E questo è un punto che voglio sottolineare: i Sacramenti sono gratuiti. I Sacramenti ci danno la grazia. E un processo matrimoniale tocca il Sacramento del matrimonio. Quanto vorrei che tutti i processi fossero tutti gratuiti!”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana