Papa Francesco ricorda all’Angelus le figure di Pietro e Paolo, in questo giorno della Festa liturgica a loro dedicata. Questi figli del vicino oriente suggellarono con il martirio la fedeltà alla loro fede. Oggi bussano alle porte del nostro cuore e vogliono ancora una volta portare Gesù. Facciamo tesoro della loro testimonianza – ha ricordato il Pontefice.
Le parole di Papa Francesco prima della preghiera dell’Angelus
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Celebriamo oggi la festa dei santi Apostoli Pietro e Paolo, lodando Dio per la loro predicazione e la loro testimonianza. Sulla fede di questi due Apostoli si fonda la Chiesa di Roma, che da sempre li venera come patroni. Tuttavia, è l’intera Chiesa universale che guarda ad essi con ammirazione, considerandoli due colonne e due grandi luci che brillano non solo nel cielo di Roma, ma nel cuore dei credenti di Oriente e di Occidente.
Nel racconto della missione degli Apostoli, il Vangelo ci dice che Gesù li inviò a due a due (cfr Mt 10,1; Lc 10,1). In un certo senso anche Pietro e Paolo, dalla Terra Santa, furono mandati fino a Roma per predicare il Vangelo. Erano due uomini molto diversi l’uno dall’altro: Pietro un “umile pescatore”, Paolo “maestro e dottore”, come recita la liturgia odierna. Ma se qui a Roma conosciamo Gesù, e se la fede cristiana è parte viva e fondamentale del patrimonio spirituale e della cultura di questo territorio, lo si deve al coraggio apostolico di questi due figli del Vicino Oriente. Essi, per amore di Cristo, lasciarono la loro patria e, incuranti delle difficoltà del lungo viaggio e dei rischi e delle diffidenze che avrebbero incontrato, approdarono a Roma. Qui si fecero annunciatori e testimoni del Vangelo tra la gente, e suggellarono col martirio la loro missione di fede e di carità.
Pietro e Paolo oggi ritornano idealmente tra di noi, ripercorrono le strade di questa Città, bussano alla porta delle nostre case, ma soprattutto dei nostri cuori. Vogliono portare ancora una volta Gesù, il suo amore misericordioso, la sua consolazione, la sua pace. Ne abbiamo tanto bisogno di questo. Accogliamo il loro messaggio! Facciamo tesoro della loro testimonianza! La fede schietta e salda di Pietro, il cuore grande e universale di Paolo ci aiuteranno ad essere cristiani gioiosi, fedeli al Vangelo e aperti all’incontro con tutti.
Durante la Santa Messa nella Basilica di San Pietro, stamani ho benedetto i Palli degli Arcivescovi Metropoliti nominati in quest’ultimo anno, provenienti da diversi Paesi. Rinnovo il mio saluto e il mio augurio a loro, ai familiari e a quanti li hanno accompagnati in questo pellegrinaggio; e li incoraggio a proseguire con gioia la loro missione al servizio del Vangelo, in comunione con tutta la Chiesa e specialmente con la Sede di Pietro, come esprime proprio il segno del Pallio.
Nella stessa celebrazione ho accolto con gioia e affetto i Membri della Delegazione venuta a Roma a nome del Patriarca Ecumenico, il carissimo fratello Bartolomeo. Anche questa presenza è segno dei fraterni legami esistenti tra le nostre Chiese. Preghiamo perché si rafforzino sempre più i vincoli di comunione e la comune testimonianza.
Alla Vergine Maria, Salus Populi Romani, affidiamo oggi il mondo intero, e in particolare questa città di Roma, perché possa trovare sempre nei valori spirituali e morali di cui è ricca il fondamento della sua vita sociale e della sua missione in Italia, in Europa e nel mondo.
Servizio in aggiornamento
a cura di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys