Cordoglio di Francesco per i morti e i feriti nell’assalto di oggi in una chiesa copta. All’Angelus la preghiera per le vittime di Stoccolma e delle guerre «sciagura dell’umanità»
«Il Signore converta il cuore delle persone che seminano terrore, violenza e morte e anche il cuore di quelli che fabbricano e trafficano le armi». Papa Francesco conclude la preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro, dopo la messa per la Domenica delle Palme, con un appello a porre fine alla scia di sangue che, dopo la Svezia, si è versata oggi in Egitto.
Venticinque persone sono morte e 42 sono rimaste ferite in una esplosione avvenuta stamattina in una Chiesa copta nella città di Tanta, a nord del Cairo, sul delta del Nilo. Al momento dell’esplosione nella chiesa erano presenti circa 2mila persone che celebravano la Domenica delle Palme.
In un foglio passato dal cerimoniere all’ultimo momento, Francesco – che poco prima aveva affidato alla Vergine Maria e a «Cristo crocifisso» le vittime dell’attacco di Stoccolma e quelle della guerra «sciagura dell’umanità» – esprime il suo «profondo cordoglio» ai familiari dei defunti e dei feriti e assicura la sua vicinanza al patriarca Tawdros II, «mio fratello», alla chiesa copta e a tutta «la cara nazione egiziana».
L’attentato avviene a poche settimane dal viaggio che lo stesso Pontefice compirà in Egitto i prossimi 28 e 29 aprile. Una visita lampo di soli due giorni durante i quali Bergoglio incontrerà le massime autorità religiose e politiche, tra cui papa Tawadros e il presidente al-Sisi, e che rimarrà circoscritta al Cairo proprio per motivi di sicurezza.
All’appello del Papa ha fatto seguito la condanna di Ahmed el-Tayeb, grande imam della prestigiosa università sunnita di al-Azhar (un’altra delle tappe del viaggio di Bergoglio), che in un tweet ha definito l’attentato a Tanta «un atto deprecabile e privo di ogni umanità». Al tempo stesso, ha espresso la sua vicinanza ai fedeli e alla chiesa copta dell’Egitto.
Non è il primo assalto che avviene in una chiesa del Paese nordafricano. Alla vigilia del Natale 2016 una esplosione nella più grande chiesa copta del Cairo aveva ucciso oltre 25 persone e provocato una cinquantina di feriti, la maggior parte dei quali bambini. Fino a quello di oggi era stato il più violento attentato contro la minoranza cristiana nel Paese egiziano degli ultimi anni. Anche in quell’occasione Francesco aveva mostrato la sua vicinanza telefonando personalmente al patriarca Tawadros per esprimere il suo cordoglio.
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di Salvatore Cernuzio per Vatican Insider
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