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Papa Francesco all’Angelus: Dio dona speranza tra le preoccupazioni della vita. Gioa per cessate fuoco a Gaza

Durante l’Angelus di oggi, Papa Francesco ha commentato l’episodio evangelico delle Nozze di Cana, riflettendo su come, anche nel “banchetto” della nostra vita, possiamo trovarci privi di “vino”, quel gusto che dà senso e gioia all’esistenza. Ma, ricorda il Pontefice, Dio non è mai avaro: alle nostre mancanze risponde con una generosità traboccante.

Gesù, lo sposo che porta il vino nuovo

Il Santo Padre ha spiegato che il primo miracolo di Gesù, la trasformazione dell’acqua in vino a Cana, anticipa il cuore della sua missione: Egli è lo sposo che dona il “vino nuovo” dell’amore e della gioia. Il Vangelo odierno mette in luce due aspetti fondamentali: da una parte, la nostra mancanza, dall’altra, la sovrabbondanza divina.

Maria, accorgendosi che alle nozze mancava il vino, lo segnala a Gesù. Il Signore risponde facendo riempire sei grandi anfore d’acqua, trasformandola in un vino così buono e abbondante da lasciare stupito il maestro di tavola. “Il segno nostro è sempre la mancanza, ma il segno di Dio è la sovrabbondanza”, sottolinea il Papa. “Dio non è tirchio: quando dà, dà tanto.”

Quando le paure tolgono il gusto della vita

Papa Francesco ha poi evidenziato come, analogamente al banchetto di Cana, nella nostra vita possiamo trovarci a vivere momenti di carenza: il “vino” della gioia e della speranza sembra mancare, oppresso dalle preoccupazioni, dalle paure e dalle forze negative che tolgono sapore alla quotidianità. Ma è proprio in questi momenti, dice il Pontefice, che Dio interviene con la sua sovrabbondanza, desiderando per noi una festa che non avrà mai fine.

Maria, donna del vino nuovo

Il Papa ha concluso invocando l’intercessione della Vergine Maria, “donna del vino nuovo”, affinché aiuti ciascuno a riscoprire la gioia dell’incontro con Gesù, specialmente in questo Anno Giubilare.

Un appello per la pace e gli aiuti umanitari

Al termine dell’Angelus, Francesco ha espresso gratitudine a tutti i mediatori che hanno lavorato per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, entrato in vigore oggi. Ha invocato il ritorno degli ostaggi e ha pregato per le famiglie che soffrono a causa della guerra. “Spero che gli aiuti umanitari raggiungano rapidamente e in abbondanza la popolazione di Gaza che ne ha tanto bisogno.”

Con il cuore rivolto al Medio Oriente e ai tanti luoghi segnati dalla sofferenza, il Papa ha rinnovato il suo appello alla solidarietà e alla speranza, invitando i fedeli a unirsi alla preghiera per la pace.

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