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Papa Francesco all’Angelus: ‘Dio è grande e pronto a rialzarci se gli tendiamo la mano’

Nell’ultimo tratto del cammino di Avvento lasciamoci guidare dai due verbi: ‘Alzarsi’ e ‘Andare in fretta’, come fece Maria stessa. Sono le parole di Papa Francesco durante l’Angelus di questa domenica 19 dicembre in piazza San Pietro, prima della recita della preghiera mariana dell’Angelus.

Il Papa ha ricordato di cercare qualche persona a cui essere di aiuto, soprattutto in questo periodo. ‘Dio è grande e pronto a rialzarci se gli tendiamo la mano’, ha anche ricordato durante le parole di riflessione.

Papa Francesco Angelus

Le parole di Papa Francesco prima dell’Angelus

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo della Liturgia di oggi, quarta Domenica di Avvento, narra la visita di Maria a Elisabetta (cfr Lc 1,39-45). Ricevuto l’annuncio dell’angelo, la Vergine non rimane a casa, a ripensare all’accaduto e considerare i problemi e gli imprevisti, che certo non mancavano.

Al contrario, per prima cosa pensa a chi ha bisogno: a Elisabetta sua parente, che è avanti negli anni e incinta. Maria si mette in viaggio con generosità, senza lasciarsi intimorire dai disagi del tragitto, rispondendo a un impulso interiore che la chiama a farsi vicina e a dare aiuto.  Come? Condividendo la sua gioia. Maria dona a Elisabetta la gioia di Gesù, la gioia che portava nel cuore e in grembo. Va da lei e proclama il Magnificat. Dice il testo – «si alzò e andò in fretta» (v. 39).Si alzò e andò. Nell’ultimo tratto del cammino di Avvento lasciamoci guidare da questi due verbi.

Alzarsi e camminare in fretta: sono i due movimenti che Maria ha fatto e che invita anche noi a fare in vista del Natale.

Anzitutto, alzarsi. Dopo l’annuncio dell’angelo, per la Vergine si profilava un periodo difficile: la sua gravidanza inattesa la esponeva a incomprensioni e anche a pene severe.  Immaginiamo quanti pensieri e turbamenti aveva! Tuttavia non si scoraggia, non si abbatte, ma si alza. Non volge lo sguardo in basso, verso i problemi, ma in alto, verso Dio. E non pensa a chi chiedere aiuto, ma a chi portare aiuto.

Impariamo dalla Madonna questo modo di reagire: alzarci, soprattutto quando le difficoltà rischiano di schiacciarci. Alzarci, per non rimanere impantanati nei problemi, sprofondando nell’autocommiserazione e in una tristezza che paralizza.

(continua dopo il video)

L’ANGELUS DI QUESTA DOMENICA IN VIDEO CON PAPA FRANCESCO

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Ma perché alzarci? Perché Dio è grande ed è pronto a rialzarci se noi gli tendiamo la mano. Allora gettiamo in Lui i pensieri negativi, le paure che bloccano ogni slancio e impediscono di andare avanti. E poi facciamo come Maria: guardiamoci attorno e cerchiamo qualche persona a cui possiamo essere di aiuto! C’è qualche anziano che conosco a cui posso fare un po’ di compagnia, (…) un servizio, una gentilezza, una telefonata? Aiutando gli altri, aiuteremo noi stessi a rialzarci dalle difficoltà.

Il secondo movimento è camminare in fretta. Non vuol dire procedere con agitazione, in modo affannato: si tratta invece di condurre le nostre giornate con passo lieto, guardando avanti con fiducia, senza trascinarci di malavoglia, schiavi delle lamentele, sempre alla ricerca di qualcuno da incolpare. Andando verso la casa di Elisabetta, Maria procede con il passo svelto di chi ha il cuore e la vita pieni di Dio, pieni della sua gioia. Allora chiediamoci: com’è il mio “passo”? Sono propositivo oppure mi attardo nella malinconia? Vado avanti con speranza o mi fermo per piangermi addosso?

Se procediamo con il passo stanco dei brontolii e delle chiacchiere, non porteremo Dio a nessuno.

Fa tanto bene, invece, coltivare un sano umorismo, come facevano, ad esempio, San Tommaso Moro o San Filippo Neri. Non dimentichiamo che il primo atto di carità che possiamo fare al prossimo è offrirgli un volto sereno e sorridente. È portargli la gioia di Gesù, come ha fatto Maria con Elisabetta.

La Madre di Dio ci prenda per mano, ci aiuti ad alzarci e a camminare in fretta verso il Natale!

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