Appena tornato dal 44.mo viaggio apostolico nel sud della Francia, Francesco non ha mancato questa sera di recarsi nella Basilica mariana per ringraziare la Vergine Maria per l’esito della visita.
La preghiera alla Madre di Dio, immancabile per Francesco prima e dopo ogni viaggio apostolico per affidare alla Madonna appuntamenti e incontri e poi per ringraziarla. Così è avvenuto anche questa volta, di ritorno dai due giorni di visita a Marsiglia.
Le parole di Papa Francesco all’Angelus della domenica
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo della Liturgia odierna ci presenta una parabola sorprendente: il padrone di una vigna esce dalle prime ore dell’alba fino a sera per chiamare alcuni operai ma, alla fine, paga tutti allo stesso modo, anche quelli che hanno lavorato soltanto un’ora (cfr Mt 20,1-16). Sembrerebbe un’ingiustizia, ma la parabola non va letta attraverso criteri salariali; piuttosto, ci vuole mostrare i criteri di Dio, che non fa il calcolo dei nostri meriti, ma ci ama come figli.
Soffermiamoci su due azioni divine che emergono dal racconto. In primo luogo Dio esce a tutte le ore per chiamarci; in secondo luogo ripaga tutti con la stessa “moneta”.
Anzitutto, Dio è Colui che esce a tutte le ore per chiamarci. La parabola dice che il padrone «uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna» (v. 1), ma poi continua a uscire a varie ore della giornata fino al tramonto, per cercare quelli che nessuno aveva ancora preso a lavorare. Comprendiamo così che nella parabola i lavoratori non sono soltanto gli uomini, ma soprattutto Dio, che esce sempre, senza stancarsi, tutto il giorno. Così è Dio: non aspetta i nostri sforzi per venirci incontro, non ci fa un esame per valutare i nostri meriti prima di cercarci, non si arrende se tardiamo a rispondergli; al contrario, Lui stesso ha preso l’iniziativa e in Gesù è “uscito” verso di noi, per manifestarci il suo amore. E ci cerca a tutte le ore del giorno che, come afferma San Gregorio Magno, rappresentano le diverse fasi e stagioni della nostra vita fino alla vecchiaia (cfr Omelie sul Vangelo, 19). Per il suo cuore non è mai troppo tardi, Egli ci cerca e ci aspetta sempre. Sempre!
Proprio perché è così largo di cuore, Dio – è la seconda azione – ripaga tutti con la stessa “moneta”, che è il suo amore. Ecco il senso ultimo della parabola: gli operai dell’ultima ora vengono pagati come i primi perché, in realtà, quella di Dio è una giustizia superiore. La giustizia umana dice di “dare a ciascuno il suo, secondo quanto merita”, mentre la giustizia di Dio non misura l’amore sulla bilancia dei nostri rendimenti, delle nostre prestazioni o dei nostri fallimenti: Dio ci ama e basta, ci ama perché siamo figli, e lo fa con un amore incondizionato e gratuito.
Fratelli e sorelle, a volte rischiamo di avere una relazione “mercantile” con Dio, puntando più sulla nostra bravura che sulla generosità della sua grazia. A volte anche come Chiesa, invece che uscire a ogni ora del giorno e allargare le braccia a tutti, possiamo sentirci i primi della classe, giudicando gli altri lontani, senza pensare che Dio ama anche loro con lo stesso amore che ha per noi.
E anche nelle nostre relazioni, che sono il tessuto della società, la giustizia che pratichiamo a volte non riesce a uscire dalla gabbia del calcolo e ci limitiamo a dare secondo quanto riceviamo, senza osare qualcosa in più, senza scommettere sull’efficacia del bene fatto gratuitamente e dell’amore offerto con larghezza di cuore. Chiediamoci: io cristiano, io cristiana, so uscire verso gli altri? E sono generoso verso tutti, so dare quel “di più” di comprensione e perdono, come Gesù ha fatto con me?
La Madonna ci aiuti a convertirci alla misura di Dio, quella di un amore senza misura.
Al termine dell’Angelus Papa Francesco ha ricordato che oggi la Chiesa celebra in tutto il mondo la Giornata del migrante e del rifugiato e sottolinea passaggi del suo Messaggio. Poi sul tema ricorda anche la sua Visita di venerdì e sabato a Marsiglia. Infine invita alla Veglia di preghiera di sabato prossimo in Piaza San Pietro alla vigilia dell’apertura del Sinodo e concludendo saluta tutti i malati di atassia.