Sancta Sedes

Papa Francesco all’Angelus: Gesù è il nostro Maestro, potente in parole e opere.

Gesù è il nostro Maestro, potente in parole e opere. Gesù ci comunica tutta la luce che illumina le strade, a volte buie, della nostra esistenza; ci comunica anche la forza necessaria per superare le difficoltà, le prove, le tentazioni. Sono le parole di Papa Francesco prima dell’Angelus in Piazza San Pietro. Pensiamo a quale grande grazia è per noi aver conosciuto questo Dio così potente e così buono – ha continuato Francesco – Un maestro e un amico, che ci indica la strada e si prende cura di noi, specialmente quando siamo nel bisogno.

Le parole di Papa Francesco prima della recita dell’Angelus

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo di questa domenica (cfr Mc 1,21-28) fa parte della più ampia narrazione indicata come la “giornata di Cafarnao”. Al centro dell’odierno racconto sta l’evento dell’esorcismo, attraverso il quale Gesù è presentato come profeta potente in parole e in opere.

 

Egli entra nella sinagoga di Cafarnao di sabato e si mette a insegnare; le persone rimangono stupite delle sue parole, perché non sono parole ordinarie, non assomigliano a quanto loro ascoltano di solito. Gli scribi, infatti, insegnano ma senza avere una propria autorevolezza: si basano sulla tradizione, su ciò che prima di loro hanno detto Mosè e i profeti. Gesù, invece, insegna come uno che ha autorità, rivelandosi così come l’Inviato di Dio, e non come un semplice uomo che deve fondare il proprio insegnamento sulle tradizioni precedenti. Gesù ha una piena autorevolezza. La sua dottrina è nuova: «Un insegnamento nuovo, dato con autorità» (v. 27), dice l’evangelista Marco.
Al tempo stesso, Gesù si rivela potente anche nelle opere. Nella sinagoga di Cafarnao c’è un uomo posseduto da uno spirito immondo, che si manifesta gridando queste parole: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!» (v. 24). Questo spirito immondo conosce la potenza di Gesù e ne proclama anche la santità. Gesù lo sgrida, dicendogli: «Taci! Esci da lui» (v. 25). Queste poche parole di Gesù bastano per ottenere la vittoria su Satana, il quale esce da quell’uomo «straziandolo e gridando forte» (v. 26).
Questo fatto impressiona molto i presenti; tutti sono presi da timore e si chiedono: «Che è mai questo? […] Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!» (v. 27). La potenza di Gesù conferma l’autorevolezza del suo insegnamento. Egli non pronuncia solo parole, ma agisce. Così manifesta il progetto di Dio con le parole e con la potenza delle opere. Nel Vangelo, infatti, vediamo che Gesù, nella sua missione terrena, rivela l’amore di Dio sia con la predicazione sia con innumerevoli gesti di attenzione e soccorso ai malati, ai bisognosi, ai bambini, ai peccatori.
Gesù è il nostro Maestro, potente in parole e opere. Gesù ci comunica tutta la luce che illumina le strade, a volte buie, della nostra esistenza; ci comunica anche la forza necessaria per superare le difficoltà, le prove, le tentazioni. Pensiamo a quale grande grazia è per noi aver conosciuto questo Dio così potente e così buono! Un maestro e un amico, che ci indica la strada e si prende cura di noi, specialmente quando siamo nel bisogno.
La Vergine Maria, donna dell’ascolto, ci aiuti a fare silenzio attorno e dentro di noi, per ascoltare, nel frastuono dei messaggi del mondo, la parola più autorevole che ci sia: quella del suo Figlio Gesù, che annuncia il senso della nostra esistenza e ci libera da ogni schiavitù, anche da quella del Maligno.
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Le parole di Papa Francesco al termine della recita dell’Angelus e l’incontro con i ragazzi dell’Azione Cattolica

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Caro Papa, grazie, grazie e ancora grazie. Dopo l’Angelus la preghiera di Francesco per l’Afghanistan

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+++ A breve pubblicheremo il video servizio a cura del Centro Televisivo Vaticano +++

 

Servizio di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys – Fonte: Il Sismografo

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