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Papa Francesco all’Angelus: il diavolo usa le tentazioni del potere per sedurci. Mai parlare con lui!

Una domenica difficile, a causa della situazione della guerra, anche per Papa Francesco che introduce l’Angelus ricordando i 40 giorni di Gesù nel deserto, dove viene tentato dal diavolo.

Invita i fedeli a conoscere bene le tentazioni contro le quali Gesù stesso è chiamato a combattere. Il nucleo delle tentazioni – ricorda il Papa – è nel potere e nella fama.

Con il male niente compromessi, con il diavolo non parlare, è più forte di noi. Vediamo Gesù, che non fa trattative con il diavolo; vince le tentazioni con la Parola di Dio!

papafrancesco.angelus

Le parole di Papa Francesco prima della recita dell’Angelus

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo di oggi, prima domenica di Quaresima, ci porta nel deserto, dove Gesù è condotto dallo Spirito Santo, per quaranta giorni, per essere tentato dal diavolo (cfr Lc 4,1-13). Il deserto simboleggia la lotta contro le seduzioni del male, per imparare a scegliere la vera libertà. Gesù, infatti, vive l’esperienza del deserto appena prima di iniziare la sua missione pubblica. È proprio attraverso quella lotta spirituale che Egli afferma decisamente quale genere di Messia intende essere. Guardiamo allora da vicino le tentazioni contro cui combatte.

Il diavolo per due volte si rivolge a Lui dicendogli: «Se sei il Figlio di Dio…» (vv. 3.9). Gli propone, cioè, di sfruttare la sua posizione: dapprima per soddisfare i bisogni materiali che sente, la fame (cfr v. 3); poi per accrescere il suo potere (cfr vv. 6-7); infine per avere da Dio un segno prodigioso (cfr vv. 9-11). Tre tentazioni. È come se dicesse: “Se sei Figlio di Dio, approfittane!”, cioè “pensa al tuo profitto”. È una proposta seducente, ma porta alla schiavitù del cuore: rende ossessionati dalla brama di avere, riduce tutto al possesso delle cose, del potere, della fama. È questo il nucleo delle tentazioni.

È “il veleno delle passioni” in cui si radica il male.

Ma Gesù si oppone in modo vincente alle attrattive del male. Come fa? Rispondendo alle tentazioni con la Parola di Dio, che dice di non approfittare, di non usare Dio, gli altri e le cose per sé stessi, di non sfruttare la propria posizione per acquisire privilegi. Perché la felicità e la libertà vera non stanno nel possedere, ma nel condividere; non nell’approfittare degli altri, ma nell’amarli; non nell’ossessione del potere, ma nella gioia del servizio.

Fratelli e sorelle, queste tentazioni accompagnano anche noi nel cammino della vita.

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Dobbiamo vigilare, perché spesso si presentano sotto un’apparente forma di bene. Infatti, il diavolo, che è astuto, usa sempre l’inganno. Ha voluto far credere a Gesù che le sue proposte fossero utili per dimostrare che era davvero Figlio di Dio.

E così fa anche con noi il diavolo: arriva spesso “con gli occhi dolci”, “con il viso angelico”; sa persino travestirsi di motivazioni sacre, apparentemente religiose!
Se cediamo alle sue lusinghe, finisce che giustifichiamo la nostra falsità, mascherandola di buone intenzioni: “Ho fatto affari strani, ma ho aiutato i poveri”; “ho approfittato del mio ruolo, ma anche a fin di bene”; “ho ceduto ai miei istinti, ma in fondo non ho fatto male a nessuno”, e così via.

Per favore: con il male, niente compromessi! Con la tentazione non si deve dialogare, non bisogna cadere in quel sonno della coscienza che fa dire: “in fondo non è grave, fanno tutti così”! Guardiamo a Gesù, che non cerca accomodamenti, non fa accordi con il male. Al diavolo oppone la Parola di Dio e così vince le tentazioni.

Questo tempo di Quaresima sia anche per noi tempo di deserto. Prendiamoci degli spazi di silenzio e di preghiera, durante i quali fermarci e guardare ciò che si agita nel nostro cuore. Facciamo chiarezza interiore, mettendoci davanti alla Parola di Dio nella preghiera, perché abbia luogo in noi una benefica lotta contro il male che ci rende schiavi, una lotta per la libertà.
Chiediamo alla Vergine Santa di accompagnarci nel deserto quaresimale e di aiutare il nostro cammino di conversione.

L’appello di Papa Francesco per la pace: Fermate la guerra!

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