Un domanda che interroga il cuore di ciascuno di noi da Papa Francesco durante l’Angelus di questa domenica 26 ottobre. L’Amore è la misura della fede. Quanto ami tu?
Ecco le parole di Papa Francesco durante l’Angelus di questa domenica.
Cari fratelli e sorelle, buon giorno!
il Vangelo di oggi ci ricorda che tutta la Legge divina si riassume nell’amore per Dio e per il prossimo. L’Evangelista Matteo racconta che alcuni farisei si accordarono per mettere alla prova Gesù (cfr 22,34-35). Uno di questi, un dottore della legge, gli rivolge questa domanda: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?» (v. 36). Gesù, citando il Libro del Deuteronomio, risponde: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento» (vv. 37-38). E avrebbe potuto fermarsi qui. Invece Gesù aggiunge qualcosa che non era stato richiesto dal dottore della legge. Dice infatti: «Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso» (v. 39). Anche questo secondo comandamento Gesù non lo inventa, ma lo riprende dal Libro del Levitico. La sua novità consiste proprio nel mettere insieme questi due comandamenti – l’amore per Dio e l’amore per il prossimo – rivelando che essi sono inseparabili e complementari, sono le due facce di una stessa medaglia. Papa Benedetto ci ha lasciato un bellissimo commento a questo proposito nella sua prima Enciclica Deus caritas est (nn. 16-18).
In effetti, il segno visibile che il cristiano può mostrare per testimoniare al mondo l’amore di Dio è l’amore dei fratelli. Il comandamento dell’amore a Dio e al prossimo è il primo non perché sta in cima all’elenco dei comandamenti. Gesù non lo mette al vertice, ma al centro, perché è il cuore da cui tutto deve partire e a cui tutto deve ritornare e fare riferimento.
Già nell’Antico Testamento l’esigenza di essere santi, ad immagine di Dio che è santo, comprendeva anche il dovere di prendersi cura delle persone più deboli come lo straniero, l’orfano, la vedova (cfr Es 22,20-26). Gesù porta a compimento questa legge di alleanza, Lui che unisce in sé stesso, nella sua carne, la divinità e l’umanità, in un unico mistero d’amore.
Ormai, alla luce della parola di Gesù, l’amore è la misura della fede, e la fede è l’anima dell’amore. Non possiamo più separare la vita religiosa, la vit di pietà, dal servizio ai fratelli, a quei fratelli concreti che incontriamo. Non possiamo più dividere la preghiera, l’incontro con Dio nei Sacramenti, dall’ascolto dell’altro, dalla prossimità alla sua vita, specialmente alle sue ferite. In mezzo alla fitta selva di precetti e prescrizioni – ai legalismi di ieri e di oggi – Gesù opera uno squarcio che permette di scorgere due volti: il volto del Padre e quello del fratello. Non ci consegna due formule o due precetti, ma due volti, anzi un solo volto, quello di Dio che si riflette in tanti volti, perché nel volto di ogni fratello, specialmente il più piccolo, fragile e indifeso e bisognoso, è presente l’immagine stessa di Dio.
In questo modo Gesù offre ad ogni uomo il criterio fondamentale su cui impostare la propria vita. Ma soprattutto Egli ci ha donato il suo Spirito, che ci permette di amare Dio e il prossimo come Lui, con cuore libero e generoso. Per intercessione di Maria, nostra Madre, apriamoci ad accogliere questo dono, per camminare nella legge dell’amore.
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I saluti di Papa Francesco dopo la recita dell’Angelus
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Cari fratelli e sorelle,
ieri, a San Paolo del Brasile, è stata proclamata Beata madre Assunta Marchetti, nata in Italia, cofondatrice della Suore Missionarie di S. Carlo Borromeo – Scalabriniane. Era una suora esemplare nel servizio agli orfani degli emigranti italiani; lei vedeva Gesù presente nei poveri, negli orfani, negli ammalati, nei migranti. Rendiamo grazie al Signore per questa donna, modello di instancabile missionarietà e di coraggiosa dedizione nel servizio della carità.
Saluto con affetto tutti i pellegrini provenienti dall’Italia e da vari Paesi, incominciando dai devoti della Madonna del Mare, di Bova Marina. Accolgo con gioia i fedeli di Lugana in Sirmione, Usini, Portobuffolé, Arteselle, Latina e Guidonia; come pure quelli di Losanna (Svizzera), Marsiglia (Francia). Un pensiero speciale rivolgo alla comunità peruviana di Roma, qui presente con la sacra Immagine, che vedo da qui, del Señor de los Milagros. Tutti ringrazio e saluto con affetto. Per favore, pregate per me. Non dimenticatevi. Vi auguro buona domenica e buon pranzo. Arrivederci!
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IL VIDEO
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